Fiumicino, furti al cimitero di via Portuense

La denuncia del consigliere comunale William De Vecchis: «Si tratta di un danno morale incalcolabile»

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Fiumicino, furti al cimitero di via Portuense

«Lumini, oggetti di marmo, piccoli ricordi di una vita. Persino fiori. Da settimane si susseguono denunce di furti al cimitero di via Portuense a Fiumicino. Si tratta di un danno morale incalcolabile. Dopo le segnalazioni di accattonaggio nei pressi dei luoghi sacri eccone un’altra. Chiedo all’amministrazione comunale e alla polizia locale di intervenire al più presto mettendo in agenda controlli costanti all’interno dei cimiteri. Agli operatori cimiteriali, che stanno tentando in tutte le maniere di arginare il fenomeno, va tutta la mia solidarietà. Così come a chi è stato colpito da questo orribile gesto». Questa la denuncia del consigliere comunale William De Vecchis.

ESCALATION DI FURTI – A Fiumicino è da diversi mesi che è scattato l’allarme criminalità. Nei giorni scorsi infatti due balordi con il viso coperto da un passamontagna e la rivoltella tra le mani, hanno rapinato il centro radiologico di Fiumicino. Il giorno prima invece è toccato a due villette di Isola Sacra, una in via Pietro Serini e l’altra in via Mario Trabuchi. Furti in fotocopia: i ladri hanno agito con il buio, indisturbati. Hanno forzato le grate, si sono introdotti in casa mentre i proprietari dormivano, hanno arraffato quello che potevano e se la sono svignata.

IL BOTTINO – Tra il bottino anche una costosa Mercedes parcheggiata nel giardino di una delle due villette. Dopo qualche giorno è stata rapinata la tabaccheria di via Sandro Pertini a due passi dal Comune. Stesso orario della precedente: 19.30, volto coperto da passamontagna. Niente pistola ma un coltello. Due rapine e due furti in meno di una settimana. Tutti riscontrabili dai brogliacci delle forze dell’ordine intervenute per i rilievi del caso.

EMERGENZA CRIMINALE – A renderlo noto in un comunicato era stato il consigliere comunale Federica Poggio: «Qui c’è poco da dire: siamo in piena emergenza criminale. Le istituzioni facciano la loro parte. Si vive nel terrore. Esercizi commerciali e appartamenti stanno sul “chi va là”. Questi vanno in giro armati. Prima che qualcosa finisca male si intervenga. La sicurezza non può rimanere solo un tema da campagna elettorale».

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