Dopo la questione del doppio menù – uno che prevede il dolce, l’altro no – nelle mense scolastiche, che ormai è diventato un caso nazionale, a Pomezia è già pronta un’altra protesta, stavolta in merito alla nuovissima scuola media di S. Palomba. L’edificio che ospita la scuola, i cui lavori erano iniziati il 27 febbraio 2012, è in ultimazione in questi giorni, ma probabilmente resterà chiuso a tempo indeterminato a causa della mancanza di iscrizioni.
LA STRUTTURA – Una scuola nuovissima, con sei aule, laboratori, una grande e bella palestra, mensa e biblioteca, costata 2 milioni e 100 mila euro, di cui 1 milione e 500 mila euro finanziati dalla Regione Lazio e 600 mila euro comunali, e solo 13 alunni, contro i minimo 18 previsti dalla normativa per poter autorizzare l’apertura. Da qui la protesta delle famiglie residenti nel quartiere S. Palomba – Roma 2. “Cercasi 5 bambini disperatamente”. A lanciare l’appello le mamme del quartiere. L’iscrizione è già stata fatta per 13 bambini, ma per aprire la classe occorrono almeno 18 iscritti. Intanto la segreteria sembra attiva. Anche oggi gli operai sono al lavoro, in un luogo che probabilmente rimarrà una landa del deserto.
LA PROTESTA DELLE MAMME – «Ci sono stati anche furti – ha commentato una mamma – noi abbiamo iscritto i nostri figli qua, ma ieri ci è stato detto che forse non aprirà”. I genitori hanno deciso di presenziare al consiglio comunale di questa mattina e di cercare una soluzione anche attraverso gli uffici comunali. “Abbiamo chiesto al Comune di sensibilizzare i cittadini dei quartieri limitrofi, come ad esempio Campobello: se invece di iscrivere i loro figli nelle scuole del centro di Pomezia, ugualmente distanti, li iscrivessero nella nuova scuola, che oltre essere perfettamente a norma è davvero bella e confortevole, si potrebbe consentire l’apertura della stessa. Purtroppo l’Amministrazione non ha pubblicizzato per nulla l’esistenza di questo plesso: parlando con i genitori dei bambini delle altre scuole, nessuno ha informazioni sull’offerta didattica, sugli orari o su quanto necessario per poter valutare la possibilità di iscrizione in questa nuova scuola. È compito del Comune ottemperare a questa mancanza. Ormai siamo alla fine di maggio: quando pensano di informare i cittadini che esiste anche questa opportunità? Lasciare questa scuola chiusa sarebbe l’ennesimo caso di spreco all’italiana. Noi vogliamo combatterlo».
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