Giallo a Vitinia, donna trovata morta in casa

Il corpo era in avanzato stato di decomposizione: l'abitazione è stata trovata in uno stato di degrado

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Il cadavere di una donna finlandese 57enne è stato trovato ieri sera alle 22 circa nella casa in via Minerbio a Vitinia dove la donna abitava. A trovare il cadavere in avanzato stato di decomposizione un vicino di casa autorizzato dall’ex marito della 57enne ad entrare nell’appartamento da una finestra. L’ex marito si trovava nel nord Italia per motivi di lavoro ed era preoccupato di non riuscire a contattare la ex moglie con la quale si sentiva ancora. A quanto si apprende l’abitazione è stata trovata in uno stato di degrado. La salma è a disposizione del magistrato. Per le cause della morte si attende l’esito dell’autopsia. Sul posto è intervenuta la polizia.

IL CASO – Solo qualche giorno fa è stato ritrovato cadavere sulla spiaggia libera di Ladispoli l’uomo di Fiumicino scomparso nei giorni scorsi dalle parti del ponte della Scafa. Pasquale Scognamiglio, questo il suo nome, aveva 71 anni e alcuni problemi di salute. Il suo corpo è stato ritrovato domenica pomeriggio intorno alle cinque  e mezza sulla spiaggia libera di Ladispoli.

BAGNANTI SCONCERTATI – All’inizio, tra lo stupore generale, non si era potuto risalire all’identità dell’uomo. Si era capito soltanto che il corpo era stato portato dalle correnti che provenienti da sud verso nord. Alcuni cittadini che riempivano la spiaggia di ladispoli hanno notato il corpo di un uomo maturo, oltre la mezza età hanno notato il corpo spiaggiato, inerte e hanno avvisato subito i carabinieri della stazione locale.

POLIZIA, CARABINIERI E VIGILI DEL FUOCO – Le operazioni di recupero hanno visto protagonisti anche i vigili del fuoco e la polizia locale di Ladispoli, dopodiché sono stati effettuati i rilievi e le operazioni necessarie a identificare l’uomo che è risultato essere proprio Padquale Scognamiglio. La scomparsa dell’uomo aveva fatto notizia nei giorni scorsi: per accelerare le operazioni di ritorvamento la sua famiglia aveva persino fatto un appello presso la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”.

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