Pronto al decollo, ieri mattina poco dopo mezzogiorno, sull’aereo EasyJet diretto a Londra-Luton c’era un passeggero sospetto. «La segnalazione – come riporta il messaggero – è arrivata dalla polizia: un uomo di origini mediorientali, presumibilmente pakistane, con un passaporto falso. Le verifiche e i controlli hanno confermato. La partenza è stata bloccata, l’uomo è stato portato via dagli agenti e i bagagli sono stati trasferiti a terra per individuare quello del passeggero sospetto. Adesso l’antiterrorismo del Viminale sta cercando di stabilire attraverso le impronte digitali chi sia quel passeggero che aveva un passaporto pachistano falso e se fosse tra i cittadini ritenuti pericolosi anche dalle altre polizie».
L’ALLARME – «Cresce l’allarme dopo i fatti di Parigi e l’attentato sventato a Bruxeles. Ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha definito il profilo dei dieci cittadini espulsi per motivi di sicurezza e presunti rapporti con il terrorismo islamico: reclutatori di jihadisti e uomini pronti a coinvolgere nella guerra santa anche le famiglie, donne incluse. Dieci individui ritenuti pericolosi, ma tutti avevano in tasca un regolare permesso di soggiorno ed erano bene inseriti in Italia. Due di loro vivevano a Roma».
ALLARME A BORDO
«Sarà l’Afis, il sistema automatizzato di identificazione delle impronte, a dare le prime risposte sull’identità di A.B.A, 33 anni, l’uomo che ieri si era imbarcato con un passaporto pachistano falso sul volo delle 12,35 da Fiumicino a Luton. E soprattutto a stabilire se l’identità che risulta sul documento coincida con quella attribuita alle impronte. Gli uomini dell’antiterrorismo stanno anche cercando di verificare se il passeggero, sbarcato dal volo per Londra all’ultimo momento, fosse già noto alle polizie europee, quale sia il suo passato, da quanto tempo fosse in Italia e, soprattutto, perché andasse a Londra e chi avrebbe incontrato. L’uomo, in stato di fermo, è adesso a disposizione della procura di Civitavecchia. L’allarme è scattato quando il volo stava per decollare. Dopo la verifica e l’ingresso a bordo degli agenti, è stato indispensabile mettere a terra tutti i bagagli per individuare quello del ”sospetto”, in una situazione di panico serpeggiante che ha ritardato la partenza di oltre un’ora e portato due passeggeri a rinunciare al viaggio».
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