Quasi in coma guardia giurata a Fiumicino: controllava l’oleodotto

Violenza da parte dei "vampiri": i fatti accaduti nei giorni scorsi durante una normale perlustrazione

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Fiumicino discarica canale

Ridotto male da una violenta aggressione accaduta mentre svolgeva il suo lavoro: controllare e proteggere gli impianti di distribuzione del cherosene di Fiumicino, di recente e più volte attaccati dai “vampiri” che depredano e sversano il carburante nella zona. Ma ieri una guardia giurata dell’Eni ha avuto la peggio. Calci, pugni e violenza fino a ridurlo quasi in stato di coma. I fatti accaduti tra lunedì e martedi scorso ma si è saputo soltanto nella giornata di sabato. Un branco di cinque persone lo ha ghermito quando lui si è accorto dei rumori delle grate che avvisavano del movimento dei ladri. Ritrovato dai colleghi in pessime condizioni è stato soccorso e ora ha 25 giorni di prognosi. I vampiri, ladri di carburanti della zona, sono spariti.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “Desidero esprimere la mia solidarietà alla guardia giurata aggredita brutalmente nei giorni scorsi mentre effettuava un controllo su uno degli oleodotti che attraversa il Comune di Fiumicino, in zona Portuense-Ponte Galeria. L’ho detto e ripetuto più volte anche in passato: il nostro territorio e le condotte che lo attraversano sono sotto attacco. Servono misure straordinarie contro i ‘vampiri di carburante’, individui privi di scrupoli e pronti a tutto, anche a provocare un disastro come quello  accaduto nei canali di Maccarese o a ridurre in fin di vita chi compie il proprio dovere per salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica. Ripeto, servono misure straordinarie per far fronte a questi continui e ripetuti attacchi.

Non possiamo pensare di contrastare questi fenomeni criminosi con qualche camminatore sulle condotte o controlli estemporanei sugli oleodotti. Le società proprietarie devono mettere a regime un sistema di controlli preventivi attraverso allarmi che in tempo reale registrino i cambiamenti del flusso di cherosene nelle condotte e devono provvedere a un pattugliamento sui loro oleodotti. Altrimenti, se non si riesce a garantire sicurezza per nessuno, l’unica soluzione è quella di cambiare modalità di trasporto del carburante”.

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