Si arricchisce di nuovi particolari il caso della rapina avvenuta la scorsa notte all’ospedale di Ostia Giovan Battista Grassi. Contatta da Cinque Quotidiano, la Questura di Roma ha rivelato che i tre malviventi sarebbero tutti italiani con marcato accento romano e che sarebbero fuggiti portando con sé la pistola di ordinanza della guardia giurata immobilizzata e ammanettata durante il blitz.
LA RAPINA IN OSPEDALE – L’irruzione era avvenuta intorno a mezzanotte. I rapinatori, uno dei quali armato di pistola, avevano fatto irruzione nel nosocomio lidense prendendo in ostaggio uno dei tre vigilianti che stavano prestando servizio. La guardia, immobilizzata con delle manette, stava controllando il piano terra dove si trovano le due cassaforti che i tre avevano intenzione di svaligiare. Gli altri due vigilanti erano uno al primo piano, l’altro nel piazzale dell’ospedale Grassi. I tre banditi hanno inzialmente cercato di aprire la cassetta di sicurezza che conteneva i soldi dei pagamenti del Cup ma non ci sono riusciti. Si sono quindi diretti con sicurezza a un’altra cassaforte, quella all’interno della quale si trovavano i beni personali delle persone ricoverate e, questa volta, i loro tentativi sono andati a frutto. Presa la refurtiva, i malviventi hanno lasciato l’uomo ammanettato e si sono dati alla fuga. Nel piazzale dell’ospedale di Ostia sono stati però inseguiti dalla guardia giurata che si trovava all’esterno del nosocomio. Per bloccarla i tre non hanno esitato a sparare. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. I rapinatori sono quindi scappati facendo perdere le proprie tracce ma, secondo quanto appreso dalla questura, avrebbero perso la refurtiva, restituita ai degenti dell’ospedale, e il caricatore della pistola sottratta al vigilante.
LE INDAGINI DI COMMISSARIATO E SQUADRA MOBILE – Sulla vicenda stanno indagando gli investigatori del commissariato di Ostia Lido, diretti dal dottor Antonio Franco, insieme alla squadra mobile di Roma. La polizia di Ostia, interrogata telefonicamente dai nostri giornalisti, non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni in merito, spiegando che l’indagine è ancora in corso e al momento non possono essere rivelati altri particolari.
[form_mailup5q lista=”ostia”]