Atac sta svolgendo accertamenti per valutare i fatti accaduti lungo la metro A fra le 8 e le 9 del mattino, in particolare in coincidenza con l’attivazione dello sciopero previsto per le 8.30. «Certo è che – scrive in una nota l’azienda – l’attuale quadro normativo e regolatorio che disciplina gli scioperi nel settore del trasporto locale offre diversi strumenti a chi voglia assumere comportamenti formalmente corretti ma sostanzialmente fuori dalle regole. Valga come esempio la circostanza che i lavoratori del tpl non sono chiamati a dover dichiarare lo sciopero prima dell’inizio del servizio. Ciò impedisce all’azienda di organizzare in maniera efficace i turni per limitare al massimo i disagi ai cittadini e contribuisce a determinare eventi come quelli accaduti oggi».
ATAC – Atac sottolinea inoltre che è «in corso la predisposizione della relazione da inviare all’Autorità Garante dello Sciopero e precisa che non possono essere escluse, tra le motivazioni che hanno scatenato i disagi, le difficoltà di accettazione da parte di alcune sigle sindacali della piattaforma riorganizzativa che l’azienda ha recentemente varato e che mira a recuperi di produttività, facendo aumentare le ore effettive di guida dei macchinisti dalle 736 alle previste 950 all’anno.
Fra i disagi della mattina, si è segnalato quello del treno partito da Anagnina poco prima delle 8.30 ed arrivato poco dopo a Cinecittà, dove alcuni passeggeri si sono trattenuti sul treno in forma di protesta. Sul posto sono giunti i vertici Atac che si sono scusati per le problematiche, confermando che l’indagine interna è stata avviata ed avrà l’obiettivo di appurare l’accaduto anche per poter individuare iniziative a tutela dei diritti dei passeggeri».
«Se nel corso dell’analisi dei fatti dovessero emergere comportamenti difformi da ciò che prevedono le norme sul diritto di sciopero – sottolinea il Presidente di Atac Roberto Grappelli – l’azienda procederà con sanzioni esemplari».
CODACONS – Intanto il Codacons ha inviato l’annunciato esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità Garante sugli scioperi, relativo ai «gravi disservizi registrati oggi sul fronte del trasporto pubblico nella capitale.
Abbiamo chiesto alla Procura di aprire una indagine per far luce su quanto accaduto sulla linea A della metropolitana – spiega l’associazione – La denuncia degli utenti secondo cui alcuni treni sarebbero rimasti fermi sui binari con i passeggeri a bordo e senza macchinisti, scesi dai convogli per aderire alla protesta sindacale, potrebbe infatti avere ripercussioni sul fronte della sicurezza del trasporto pubblico, e configurare il reato previsto dall’art. 432 del Codice Penale, “Attentati alla sicurezza dei trasporti”, che afferma: “Chiunque pone in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti per terra, per acqua o per aria, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.
Non solo. Per il Codacons sono configurabili anche le ipotesi di interruzione di pubblico servizio e violenza privata nei confronti degli utenti, qualora il servizio sulla linea A – come segnalato dai passeggeri – sia stato interrotto prima delle ore 8:30, orario previsto per l’avvio della serrata. All’Autorità di garanzia sugli scioperi l’associazione ha chiesto di punire con la massima severità qualsiasi violazione delle norme vigenti in materia di proteste sindacali».
«In attesa che siano accertati i fatti, sarà pubblicato a breve sul sito www.codacons.it un modulo attraverso il quale tutti gli utenti coinvolti nei disagi odierni potranno fornire una prima adesione all’azione collettiva promossa dal Codacons, volta a chiedere il risarcimento dei danni subiti nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di irregolarità e violazioni» conclude il Presidente Carlo Rienzi.
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