La protesta è scattata questa mattina e non è ancora terminata. I lavoratori del gruppo L’Espresso, oggi erano soprattutto poligrafici, si sono armati di striscioni e fischietti e sono andati sotto la sede in via Cristoforo Colombo. Erano in tanti, schierati contro un piano di interventi che prevede 69 esuberi e una cessione di ramo d’azienda che non piace a nessuno.
La mobilitazione continuerà domani e per strada è arrivata anche la solidarietà dei giornalisti del primo quotidiano del Paese. Anche per loro, infatti, è previsto un drastico piano di interventi. Il 21 settembre scorso, a causa di questo motivo, Repubblica non era in edicola e il sito era rimasto “bloccato” per 24 ore. Uno sciopero indetto proprio dai giornalisti del quotidiano diretto da Ezio Mauro dopo una lunga assemblea.
La redazione si è opposta al piano di riduzione dei costi del gruppo L’Espresso che prevede, attraverso dei prepensionamenti, di tagliare 80 degli attuali 440 redattori e ha giudicato irricevibile le richieste aziendali. La frustrazione dei giornalisti è anche dovuta al fatto che la Cir di Carlo De Benedetti, dopo aver avuto molti incassi, non ultimi quelli relativi alla causa per la Mondadori, e dopo aver distribuito negli anni dividendi agli azionisti, ora non ha intenzione di immettere liquidità nell’azienda.
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