Si alzano i toni contro la Cisterna-Valmontone. Oggi davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sono riuniti centinaia di manifestanti facenti parte del Comitato No Corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera, comitato no corridoio, Comitato NO alla Bretella Cisterna-Valmontone, Comitato No alla bretella Cisterna-Valmontone. Tutti insieme per dire no all’avvio dei lavori per la nuova autostrada.
Dopo l’inserimento sul “Decreto fare” da parte del ministro Lupi e la conseguente deliberazione al CIPE del 2 agosto 2013 il progetto è destinato infatti a entrare nella fase cantieristica. I manifestanti hanno richiesto un incontro con il ministro e i Dipartimenti competenti nel quale poter illustrare le criticità e le proposte alternative a cui destinare le risorse economiche pubbliche da stornare. Quattro le richieste: adeguare in sicurezza tutta la Via Pontina; ricucire e ottimizzare tutta la rete stradale; rigenerare e potenziare la rete ferroviaria regionale per i pendolari e per le merci, come la Roma-Nettuno, la Roma-Velletri e la Roma-Latina; rilanciare le autostrade del mare.
«L’unica azione efficace contro le file interminabili sulla Via Pontina – si legge in una nota congiunta dei comitati – risiede nella riduzione dei flussi di auto private e tutto ciò si può ottenere, oltre ai sopramenzionati interventi, con la costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea. Tali piccole opere strategiche, tuteleranno l’ambiente (parco di Decima-Malafede, lago di Giulianello, Riserva statale del litorale romano), la vocazione agricola delle innumerevoli aziende anche a coltivazione biologica, la difesa della (qualità) vita dei cittadini con la sicurezza stradale e sociale, contro l’inquinamento acustico e atmosferico».
Duro il commento dei sindaci contro la manifestazione. «Battere i tamburi non serve a niente – dice il sindaco di Velletri Fausto Servadio. Alcune di queste persone non sanno nemmeno perché si manifesta. E’ ora di dire basta a tutte queste forme di opposizione – aggiunge il sindaco. Ecco perché l’Italia non va avanti. Abbiamo discusso questo progetto per anni rispettando qualsiasi forma di partecipazione democratica, ora sentire nuove proteste è davvero troppo».
Il sindaco di Velletri conferma la variante al progetto. «L’uscita dell’autostrada sarà tra la località Macere e Cori. Sarà costruito un collegamento con Velletri».
Sulla stessa linea anche il sindaco di Labico, dove verrà costruito il primo casello di questo tratto autostradale. «Siamo stanchi di tutti questi ripensamenti – dice Alfredo Galli, sindaco di Labico. Bisogna guardare avanti. Abbiamo discusso e approvato varianti. Si tratta di un’opera necessaria per tutto il territorio e il rilancio economico dell’intera provincia».
Uniche voci fuori dal coro delle istituzioni i sindaci di Pomezia, Ardea e Cori, in provincia di Latina, che contano sull’appoggio del ministero e sullo storno dei fondi per fermare un’opera ormai definita.
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