Archeologi, archivisti, bibliotecari, diagnosti, storici dell’arte, demoetnoantropologi, restauratori, operatori museali e turistici e artisti in piazza domani a Roma per la prima manifestazione nazionale dei professionisti dei beni culturali. Dalle 10.30, i manifestanti saranno in piazza del Pantheon a Roma per chiedere “dignità e riconoscimento per i professionisti dei beni culturali, un nuovo concorso pubblico in grado di premiare competenze e merito e la riformulazione completa del bando ”500 giovani per la Cultura”: da pseudo-formazione a opportunità reali di lavoro vero”. In una nota gli organizzatori spiegano che “sono l’altra faccia della cultura italiana che in campo scende ogni giorno per difendere l’articolo 9 della Costituzione: la cultura si fa sostanza attraverso le competenze di chi se ne occupa quotidianamente. Non solo passione ma autentica vocazione quella dei professionisti dei beni culturali italiani che, dopo lunghi percorsi formativi, approdano a un sistema occupazionale privo di riconoscimento e di regole condivise. Un mondo del lavoro caotico e disordinato, frutto della mancanza negli ultimi anni di politiche per la cultura”.
Per la “prima volta oltre 40 sigle tra organizzazioni di categoria, culturali e sindacali del mondo della cultura e dei beni culturali (http://500no.wordpress.com/2014/01/03/chi-siamo-lista-adesioni-in -aggiornamento/) scenderanno in piazza per chiedere un’inversione di rotta proprio al governo, che ad agosto aveva annunciato il decreto Valore cultura come ”Primo segnale di inversione di tendenza: attrarre investimenti nella cultura è tra le nostre priorità”, affermando con grande enfasi, per bocca del presidente del Consiglio Letta: ”Daremo lavoro a 500 giovani per la Cultura”.
Ma per gli organizzatori della mobilitazione “all’enfasi degli annunci sono seguite misure deludenti, soprattutto sulla questione del lavoro. Il 7 dicembre scorso il ministero ha infatti pubblicato un bando per uno stage di 12 mesi con un compenso lordo annuo di 5.000 euro. Piuttosto che valorizzare il patrimonio, stimolando buona occupazione, il governo sceglie di impiegare due milioni e mezzo di euro per un dubbio tirocinio di formazione da parte del ministero dei Beni culturali e del Turismo. Non serve ulteriore formazione, anche perchè in Italia esistono già migliaia di specialisti iperformati. Quello che serve è una seria politica per la buona occupazione”.
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