Guidonia, scoppia la rivolta degli africani

Il Governo rifiuta le loro domande e i rifugiati politici mettono a ferro e fuoco via Colleferro. Alta tensione

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La protesta dei rifugiati politici arriva fino a Guidonia. La Questura di Roma ha notificato il diniego allo status di rifugiati politici a circa una settantina di cittadini africani, ospiti del Centro d’Accoglienza istituito presso il “Fabio Hotel” di Guidonia. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il gruppo di immigrati che per tutta risposta hanno messo a ferro e fuoco via Colleferro. Cassonetti rovesciati e dati alle fiamme e poi blocco della circolazione. Nessun ferito ma è stata tanta la paura.

L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE – Sono intervenuti la Polizia, i carabinieri e i vigili urbani. la protesta è scoppiata al rientro di un bus da Roma, dove avevano conosciuto l’esito delle loro domande. La protesta proseguirà anche nei prossimi giorni.

IL PROGETTO – L’Amministrazione comunale aveva aderito al progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che garantisce, attraverso i mezzi a disposizione degli enti locali, interventi di accoglienza integrata, che superino la mera distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo, inoltre, misure di informazione, assistenza e orientamento.
Dopo l’appello di Papa Francesco, durante la sua visita a Lampedusa, e l’iniziatica del Governo di ampliare la rete di accoglienza coinvolgendo i comuni, l’Amministrazione di Guidonia aveva deciso di aderire dando rifugio a 74 immigrati, che provengono da paesi di guerra.
Ad organizzare l’accoglienza  la coop. soc. Domus Caritatis che già si era occupata, in passato, di sistemare i migranti presso un albergo. Anche in questo caso è statat la struttura di via di Colleferro ad occuparsi dell’accoglienza.

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