Ponte Galeria, immigrati si cuciono la bocca: protesta choc

Labbra sigillate col fil di ferro per protestare contro le condizioni e i tempi di detenzione

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Torna la protesta choc delle bocche cucite al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma.

LABBRA CUCITE COL FIL DI FERRO – Questa mattina due immigrati, un algerino ed un tunisino, si sono cuciti le labbra con un filo di ferro per protestare contro la condizione di trattenimento. La notizia è stata resa nota dal Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, attraverso la sua pagina Facebook.

UNA PROTESTA CONTRO LA DETENZIONE – I due immigrati, di 28 e 27 anni, erano entrati nel Cie rispettivamente il 3 luglio e il 22 luglio. «Da quanto ci riferiscono i sanitari, avrebbero disagi psichici e disturbi del comportamento – ha spiegato all’Adnkronos il funzionario del Garante per i detenuti del Lazio, Giuseppe D’Agostino – hanno entrambi piccoli precedenti ma non vengono dal carcere. Da oggi hanno iniziato questa protesta, con lo sciopero della fame, perché non accettano la detenzione e vorrebbero uscire».

GLI IMMIGRATI DETENUTI – Già nei mesi scorsi altri “ospiti” della struttura avevano purtroppo adottato la stessa forma di protesta. Al Cie di Ponte Galeria, al momento, risultano esserci 86 uomini e 38 donne immigrati.

 

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