Pomezia, minacciano di far saltare bombola del gas in Comune

Due giovani disoccupati tornano a farsi sentire: chiedono aiuto al Sindaco

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Giovani in protesta al comune di pomezia

Sono nuovamente saliti sul ballatoio tra la sede principale del Comune di Pomezia e l’ufficio postale di piazza Indipendenza i giovani che due giorni fa avevano minacciato di gettarsi nel vuoto se non fossero stati ricevuti dal sindaco Fabio Fucci per parlare della loro precaria condizione di vita.

IL FATTO – Andrea e Sandro, questi nomi dei due ragazzi, dei quali uno appena 18enne, sono sul ballatoio da questa mattina alle 5  e questa volta hanno portato sul tetto una bombola del gas, che minacciano di far esplodere se qualcuno dell’Amministrazione comunale non andrà a parlare con loro.

«Siamo stati presi in giro – dichiarano i due giovani –. Due giorni fa il sindaco ci ha ricevuti e ci ha detto di andare negli uffici dei Servizi Sociali, dove ci avrebbero dovuto aiutare a trovare un lavoro o a verificare la possibilità di accedere ai contributi o ai progetti avviati dopo il pacchetto delibere sul sociale dello scorso Natale. Siamo andati lì e, al contrario, ci è stato risposto che loro non potevano fare nulla per noi, che dovevamo tornare dal sindaco e che solo lui poteva fare qualcosa».

IN DIFFICOLTÀ – Ma l’Amministrazione comunale, come era già stato comunicato dalla Giunta Fucci in altre occasioni, «non è un ufficio di collocamento, noi facciamo il possibile per tutelare i nostri concittadini, ma di certo non possiamo trovare loro un lavoro, specialmente in un periodo in cui questo manca per tutti».

I due ragazzi hanno allora dichiarato che resteranno sul tetto ad oltranza, in attesa che qualcuno arrivi ad ascoltare le loro richieste. «Da qui non ce ne andiamo – hanno dichiarato – Non chiediamo l’elemosina, ma solo di accedere a quegli aiuti tanto pubblicizzati per famiglie in difficoltà. E non chiediamo neanche soldi, ma un lavoro di qualsiasi».

 

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