E’ partito da piazza della Repubblica il corteo “Unions!”, manifestazione nazionale Fiom-Cgil contro il Jobs act, per i diritti, il lavoro e la democrazia. Il corteo sta colorando la Capitale da via Vittorio Emanuele Orlando, largo di Santa Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti, viale Trinità dei Monti, bia Gabriele D’Annunzio, per concludersi a piazza del Popolo dove si terrà il comizio finale.
sul palco – Sul palco si alterneranno le voci dei lavoratori e la musica de “Il Muro del canto” per arrivare all’intervento conclusivo di Maurizio Landini. A seguire ancora musica per chiudere la manifestazione. “Pensiamo di avere più consenso di quello che ha il governo – ha detto il leader della Fiom, Maurizio Landini, in testa alla manifestazione insieme ai lavoratori di Fincantieri dietro lo striscione “Fincantieri, giungla d’asfalto”. “Noi abbiamo un’idea di futuro per l’Italia – ha aggiunto – e non difendiamo cose che non ci sono. Quindi Renzi stiamo tranquillo, noi non siamo contro di lui ma pensiamo di avere più consenso del governo. Oggi si apre una fase nuova. Inizia una nuova primavera. Ci sono persone che non sono rappresentate ma ora inizia una nuova fase, una nuova primavera, nei prossimi giorni metteremo in campo azioni concrete anche nei luoghi di lavoro. Unire il lavoro: questa è la nostra proposta. Non è un percorso facile ma intendiamo andare avanti, sia per riformare il sindacato sia per ridare voce. Non siamo in piazza per difendere cose che non ci sono più, anche perché ci hanno tolto tutto. E Renzi stia tranquillo, non siamo qui contro di lui, ma abbiamo l’ambizione di proporre idee per il futuro dell’Italia”.
landini – In piazza “c’è tutta la segreteria della Cgil, noi siamo della Cgil e non un’altra cosa – ha concluso Landini – n questo Paese tutti fanno politica e questa teoria che il sindacato non fa politica è una sciocchezza. Se il sindacato proclama uno sciopero contro il governo non è un atto politico? In questo Paese tutti fanno politica, compresa Confindustria che è andata dal governo. È chiaro che quella di oggi è una manifestazione politica fatta da un sindacato che ha delle proposte per rappresentare gli interessi delle persone che lavorano e che non hanno rappresentanza. Non esisterebbe la Cgil se non fosse un soggetto politico. Ci stiamo battendo non per 79.000 assunzioni, ma perché vogliamo risolvere i problemi con la creazione di milioni di posti di lavoro. La questione non è quello che accade tra gennaio e febbraio ma quel che avviene in questi anni, nei prossimi anni”.