Il trasporto pubblico romano scontenta tutti: viaggiatori e lavoratori. Da una parte ci sono i pendolari che devono fare i conti, quotidianamente, con scioperi, treni soppressi, ritardi, vagoni stracolmi e guasti (l’ultimo venerdì scorso sulla tratta B1 ), dall’altra parte ci sono i macchinisti e gli autisti che non reggono più l’attesa degli arretrati, i turni di straordinari massacranti e l’incertezza delle assunzioni, in altre parole condizioni di lavoro, a loro dire, pesanti e precarie.
Sulla “stessa barca” si trovano anche gli addetti alle pulizie dei treni, che proprio ieri hanno fatto sentire la loro voce davanti alla sede Atac di via Prenestina, per scongiurare il taglio di 150 posti di lavoro. E, pensare che un altro fra i disagi segnalati dai viaggiatori del trasporto pubblico è la fatiscenza di convogli e stazioni, i quali oltre a necessitare di manutenzione, sono spesso sporchi e logori.
Le condizioni segnalate da dipendenti e utenti, poi, riguardano senza distinzione tutti i mezzi della capitale: bus, tram, metropolitane e le tre linee ferroviarie urbane, Roma – Viterbo, Termini – Giardinetti e Roma- Lido. Proprio quest’ultima è tornata di nuovo alla ribalta della cronaca perché questa mattina macchinisti e pendolari si sono dati appuntamento davanti al palazzo dell’azienda per protestare insieme (vedi articolo correlato).
I sindacati, dal canto loro, affilano le “armi” in previsione della prossima battaglia. La guerra di Cgil Cisl e Uil, infatti, è già cominciata a inizio mese, quando i lavoratori sono scesi in piazza e hanno richiamato il Campidoglio alle sue responsabilità. In quell’occasione è stato firmato un accordo per il rilancio del ruolo pubblico di Atac con un nuovo contratto di servizio fino al 2019 (che significherebbe scongiurare l’ipotesi della privatizzazione e assicurare la gestione in house dell’azienda); un nuovo piano industriale e la revisione del sistema degli appalti.
Questa intesa dovrà essere approvata con delibera il 6 dicembre, altrimenti i sindacati assicurano mobilitazioni. Sul piede di guerra anche “Cambia-Menti M410”, l’associazione degli autisti Atac che nelle scorse settimane si è staccata dai sindacati ed è guidata da Micaela Quintavalle. Loro chiedono mille assunzioni a tempo indeterminato, nuove vetture in periferia e lo sblocco degli arretrati e degli scatti di anzianità.
Insomma la situazione per la municipalizzata del Comune sembrerebbe davvero allo sfascio e se non si correrà presto ai ripari ne subiranno le conseguenze i romani, i quali dovranno fare i conti con gli annunciati scioperi che, se verranno confermati, saranno concentrati nella settimana prima di Natale: il periodo dello shopping e degli spostamenti in città.
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