Gli esperti della polizia scientifica di Roma sono ancora al lavoro sul dna trovato sui leggins di Yara. Si tratta in questo caso di tracce miste formate da più dna. Se anche in questo caso dovessero emergere tracce riconducibili a Bossetti l’inchiesta potrebbe anche concludersi.
BOSSETTI IN CELLA – Bossetti è chiuso in cella, guarda la televisione e legge i giornali e continua a dichiararsi innocente. «Non capisco tutta questa attenzione alle telecamere. E se anche avessero ripreso il mio furgone? Passavo sempre da lì», il suo sfogo. Da indiscrezioni sembra che il muratore abbia indicato due colleghi che avevano lavorato con lui al cantiere di Palazzago nei giorni della scomparsa della tredicenne di Brembate Sopra. Bossetti non avrebbe indicato i due colleghi come possibili autori del delitto ma solo perchè ritiene che essi possano fornire elementi utili alle indagini.
LA RIPETIZIONE DEL TEST – Silvia Gazzetti e Giovanni Salvagni, chiedono la ripetizione degli esami. La ripetizione del test potrebbe incastrare definitivamente il muratore o smontare la ricostruzione dell’accusa. Ma sembra molto più probabile la prima ipotesi, considerando che la compatibilità tra le tracce sugli slip di Yara e i risultati del test su Bossetti supera il 99,99%.
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