Si chiamava Salvatore Diaferio e aveva 68 anni. Da qualche tempo era un personaggio fisso nell’aeroporto di Cancun dove chiedeva l’elemosina ai turisti in partenza e cercava di sopravvivere come poteva. E’ morto la notte del 30 settembre mentre stava nei locali dell’aeroporto messicano. Ma la sua terribile storia parte da molto lontano. L’uomo, come riporta l’articolo di Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano, viveva a Roma e di professione faceva il gelataio. Forse stanco della sua vita aveva provato a trovare fortuna in uno di quei posti del mondo dove ci si può sentire in paradiso. Ma per Salvatore Diaferio la fortuna e il paradiso non arriveranno mai, e l’inferno in cui si troverà di miseria e difficoltà, lo porterà fino a una morte triste e solitaria. Come era nel suo diritto l’uomo, rimasto povero e solo nella città messicana, si rivolge all’ambasciata italiana per denunciare la sua situazione e chiedere aiuto. La richiesta è di avere un volo di stato che possa riportarlo a Roma, anticipando i costi del biglietto aereo da restituire una volta giunti in Italia. Ma è qui che scatta l’incredibile: l’aereo di stato non si può muovere perché senza benzina e l’ambasciata non ha il denaro per rimettere il carburante. L’uomo si ritrova così a cercare di raccogliere un po’ di denaro per tornare a Roma e intanto continua a chiedere all’ambasciata di tornare, ma mentre succede tutto questo, arriva improvviso il crollo della salute e, lo scorso 30 settembre, la morte improvvisa. Davanti al consolato di Playa del Carmen viene colto da improvvise convulsioni, viene rianimato e portato in ospedale ma arriva morto. Si è ipotizzata l’omissione di soccorso. Ora il caso è arrivato alla Procura di Roma dove si indagano i dettagli della vicenda. A quanto pare l’abasciata aveva scritto alla Questura di Roma per sollecitare i parenti del gelataio romano a inviare il denaro per farlo partire. Ma pochi giorni dopo è arrivato il tragico appuntamento dell’uomo, stremato dal dolore e dall’indigenza, con la morte.
Niente rimpatrio. Romano muore abbandonato e senza soldi in Messico
L'ambasciata non aveva il denaro per far volare l'aereo di Stato. Lui è morto povero mentre chiedeva di tornare a Roma