Colpiti in pieno da una Opel Tigra mentre ritornavano dallo stadio dopo la partita Roma-Bayern in sella ad uno scooter T-Max. Sono morti così Stefano de Amicis e suo figlio Cristian al rientro dallo stadio Olimpico dopo la partita tra la Roma e il Bayern.
LE INDAGINI – Alla guida dell’auto un operaio ropmeno in compagnia di altri due connazionali (LA CRONACA). Per loro solo contusioni, mentre sarebbe risultato negativo il test alcolemico. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri della compagnia di Monterotondo, diretta dal capitano Salvatore Ferraro. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente sarebbe stata l’auto ad invadere la corsia opposta colpendo in pieno, quasi frontalmente, la moto che veniva in senso opposto. Padre e figlio erano diretti verso casa, a Fonte Nuova, dopo la serata allo stadio dove il trentottenne faceva lo steward.
IL MONDO DI CRISTIAN E STEFANO -A suo figlio Cristian Stefano aveva insegnato ad amare la Roma sin da quando era nato. Aveva imparato fin dalla tenera età l’inno della Magica, poi quando ha iniziato a camminare ha conosciuto Totti e compagni. «Un giorno con i miei eroi», così aveva intitolato l’album di foto che lo ritraevano accanto ai giocatori.
Per Stefano De Amicis, 38 anni, che lavorava come steward proprio allo Stadio Olimpico, la Roma non era solo una passione, uno svago, un divertimento. Era un credo (LEGGI TUTTA LA STORIA)