“Sono stato costretto a vedere mio figlio poche volte durante l’anno per colpa della legge”. Tiberio Timperi si è difeso così nell’interrogatorio reso nel processo dove è accusato di aver diffamato l’ex moglie, Orsola Gazzaniga, in un’intervista a Panorama.
LA RICOSTRUZIONE – Nel 2010 il conduttore racconta a Panorama gli ultimi cinque anni della sua vita passati nelle aule di un tribunale. Nel corso dell’intervista Timperi racconta che una madre “può facilmente ostacolare il rapporto padre–figlio” quando è dichiarata affidataria dal giudice durante una causa di separazione. Affermazioni che hanno mandato su tutte le furie la ex che aveva così replicato: “Tiberio omette di menzionare le numerose denunce (almeno sei) da lui presentate, in passato, nei confronti della sottoscritta, che sono state tutte archiviate”.
IL PROCESSO – Nel maggio del 2013 viene, infatti, rinviato a giudizio per diffamazione. A distanza di cinque anni dall’intervista, il giornalista ieri ha provato a fornire un’interpretazione. “Quello che ho detto all’epoca non era diffamatorio, non volevo attaccare la mia ex moglie – ha detto Timperi durante l’interrogatorio condotto dal pubblico ministero Paolo Fuoco – le mie parole avevano una funzione sociale: mi batto per i diritti dei padri separati. In caso di divorzio, deve esserci parità tra il papa e la mamma, per la tutela dei figli”.