Delitto Cohen, assoluzione per l’ex 007 e l’amante

Ucciso con una coltellata al petto a Roma. Ecco perchè

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Nuova udienza sul delitto Cohen a Roma. Arriva così una seconda assoluzione per Giulio Trevisani, ex agente dell’Aise, accusato dell’omicidio di Rafael Cohen, avvenuto nel giugno del 2011. Ad affrancare l’imputato da ogni accusa, sono stati i giudici della prima corte d’Assise d’Appello di Roma, dopo che il pg, Otello Lupacchini, aveva chiesto per l’imputato una condanna a trenta anni di reclusione. Nell’ambito dello stesso procedimento, la corte ha assolto anche Alessia Marini, amante di Trevisani, per la quale era stata sollecitata una pena di un anno per favoreggiamento.

Già in primo grado di giudizio, i due erano stati assolti dalla corte d’Assise.

L’ACCUSA – Secondo la versione sostenuta dall’accusa, Trevisani avrebbe ucciso Cohen per difendere l’onore della sua amante, che riteneva essere stata molestata dalla vittima. Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, l’assassino si sarebbe nascosto nell’androne del palazzo in cui abitava Cohen, all’epoca settantaquattrenne, per poi sorprenderlo e ferirlo a morte con una coltellata al petto. Trevisani, finito in carcere per il delitto che gli veniva attribuito, ha trascorso in carcere due anni prima di essere liberato, dopo la sentenza di primo grado.

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