Non solo camere mortuarie. Nell’inchiesta di oggi che ha portato all’arresto di nove persone si parla anche di “usura” e degli affari conseguiti nella “lucrosa piazza di spaccio di San Basilio”. Il gruppo, secondo gli investigatori, faceva capo alla famiglia Primavera. Tra gli arrestati, in carcere, figura anche un assistente capo della Polizia di Stato. Domiciliari invece per il direttore generale del S.Andrea Egisto Bianconi.
LE CAMERE MORTUARIE E LE MAZZETTE – L’indagine ha permesso di svelare gli interessi della famiglia Primavera nelle procedure di aggiudicazione di un appalto per le camere mortuarie all’ospedale Sant’Andrea. Qui il clan sarebbe venuto a conoscenza dell’indizione di una gara d’appalto per i servizi mortuari. A quel punto sarebbe entrato in gioco il gruppo criminale.
Luciano Giustino Taffo e il figlio Daniele, sempre secondo l’accusa, avrebbero ottenuto in modo fraudolento l’appalto con la compiacenza dell’ex direttore amministrativo Egisto Bianconi. Accuse tutte da dimostrare in fase processuale.
L’AGENTE SPIA – Un ruolo chiave lo avrebbe ricoperto anche l’assistente Capo della Polizia di Stato, arrestato per il reato di usura aggravata, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L’agente, secondo l’accusa, in cambio di favori (droga e affari), avrebbe rivelato notizie ancora segrete. In particolare l’esistenza di indagini preliminari e la prossima esecuzione di operazioni da parte della squadra mobile.