Knockout game, pugni agli sconosciuti: un altro caso a Roma

Attivista di un'associazione di Ladispoli colpito a Roma da un passante senza motivo

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In una nota il presidio Libera Ladispoli Cerveteri racconta la vile aggressione subita da un attivista dell’associazione impegnata contro le mafie. Si tratterebbe del gioco studpido del Knockout game. Di seguito il racconto.

IL RACCONTO – Siamo tutti addolorati per quanto è accaduto ad Alessandro Putero, attivista dell’Associazione  Libera, dell’Associazione La Metamorfosi, volontario al Baobab di Via Tiburtina, in prima linea per l’integrazione della popolazione immigrata.
L’altra notte a Roma, in pieno centro, è stato aggredito senza alcuna motivazione ( ammesso che ce ne possa essere qualcuna), riportando gravi lesioni.

Dalle prime ricostruzioni sembra si tratti di quel terribile gioco violento definito “knockout game”, che negli USA ha provocato anche dei morti, cioè prendere un passante a caso ed ucciderlo di botte, di calci in faccia, il tutto, per noia, per violenza gratuita, per passare il tempo.

In più occasioni in associazione abbiamo riflettuto sul fatto che la violenza spesso gratuita, sta diventando un linguaggio diffuso tra fasce della popolazione imbevute di una cultura becera, fatta dell’uso della sopraffazione, come unico disvalore che, in menti fragili ed ottuse, sembra dare un senso di identità.

Purtroppo molti giovani adulti, in assenza di luoghi di socializzazione alternativi e di adulti che offrano modelli e stili di vita diversi, si nutrono di pseudo valori, di giochi violenti, corrono rischi esagerati, attaccano gratuitamente.

Ciò che è accaduto a Roma ad Alessandro, può accadere a chiunque e dovunque. L’individuazione dei responsabili è indispensabile poiché non si può farla franca, sarebbe una vittoria per questi violenti.

Ma, dato il numero crescente di queste aggressioni gratuite,  spesso fatte assurdamente solo per gioco, ci dobbiamo interrogare come comunità se facciamo a sufficienza per la prevenzione, se stiamo investendo nel recupero, se quando si segnalano i primi disagi, abbiamo presidi sociali  in grado di  intervenire o semplicemente giriamo la testa dall’altra parte.

A Roma sono stati ridotti fortemente i fondi per i servizi rivolti ai giovani a rischio, le periferie non sono più presidiate, né risanate, non ci possiamo stupire che poi il disagio arriva al cuore della città a Piazza Venezia.

Noi di Libera, ma crediamo tutti i cittadini del territorio, facciamo gli auguri di pronta guarigione ad Alessandro, il decorso non sarà facile, le lesioni sono gravi e serie, ma lo aspettiamo e non vediamo l’ora dI rivederlo al nostro fianco.

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