Omicidio a Ponte di Nona, una vittima doveva testimoniare oggi in tribunale

Novità clamorose dalle indagini: qualcuno ha ripulito la scena del delitto

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La vittima di 35 anni rimasta uccisa, nella notte tra lunedì e martedì, in una sparatoria a Ponte di Nona, insieme a un altro ragazzo di 25 anni, era atteso oggi in tribunale per una udienza davanti al gup. Il ragazzo infatti, era coinvolto in un procedimento penale legato allo spaccio di droga nella capitale.

IL PROCESSO – Con lui, nel medesimo procedimento sono indagate una ventina di persone, ai quali vengono contestati reati che vanno – a seconda delle posizioni – dall’associazione per delinquere allo spaccio e all’estorsione. Intanto, per quanto riguarda il duplice omicidio, le indagini degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, puntano a fare luce anche sui momenti appena successivi alla sparatoria. L’ipotesi è che subito dopo la sparatoria, nel quartiere di Ponte di Nona, all’angolo tra via Berta von Suttner e via Raul Follerau, qualcuno sia intervenuto per ripulire la via dai bossoli e da altre tracce della sparatoria, inquinando dunque la scena del delitto. In particolare di tratta di valutare la portata dell’intervento di chi prima che i carabinieri arrivassero per avviare le indagini ha tolto dalla strada sia le pistole delle due vittime sia i bossoli dei proiettili. Questo intervento, secondo gli investigatori, ha gravemente inquinato la scena del crimine impedendo di raccogliere utili elementi per stabilire se lo scontro a fuoco avvenne per motivi di droga oppure se il conflitto sia scaturito da motivi di gelosia per una donna contesa.

LE TESTIMONIANZE – Emergono ulteriori particolari sulla vita di Fabrizio Ventre, uno dei due ragazzi rimasti uccisi dopo un conflitto a fuoco l’altro ieri notte nel popolare quartiere di Ponte di Nona, periferia est di Roma.  Una cittadina di Via Berta Von Suttner, intercettata da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio di Radio Cusano Campus (emittente dell’Università Niccolò Cusano), dichiara: “Fabrizio era un bravo ragazzo, un ragazzo normale. Quando si è sposata mia figlia lui ha cantato insieme al padre la serenata organizzata da mio genero. Ha cantato al matrimonio di mia figlia, in zona lo conoscevano molti perché cantava serenate. Aveva la passione per la musica”.

A Ponte di Nona i giornalisti non sono visti di buon  occhio. “Nella nostra via e nella nostra zona si vive malissimo, siamo dimenticati da tutti. C’era un laghetto, c’erano due parchi, nel tempo hanno distrutto tutto i politici. I giornalisti non ci piacciono, scrivono un sacco di bugie. Qui non c’è nessuna criminalità. I giornalisti stravolgono la realtà. Hanno scritto un sacco di inesattezze su questa storia. Ieri a Ponte di Nona non è stato aggredito nessuno, anzi, c’erano anche i carabinieri. Abbiamo solo chiesto rispetto per il dolore di chi si trova a piangere dei ragazzi morti”.

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