Periodo a dir poco turbolento, quello che sta attraversando in questi giorni il Vaticano. Dopo il clamoroso arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui nell’ambito delle indagini sulla diffusione di notizie riservate, arriva nelle librerie il 5 novembre, “Avarizia”, il nuovo libro del giornalista de L’Espresso Emiliano Fittipaldi che fa luce su decine di scandali finanziari vaticani con documentazioni riservate e lunghi lavori d’inchiesta. Come precisa il quotidiano La Repubblica, si parla di “ricchezze sterminate, proprietà immobiliari per quattro miliardi di euro, offerte per la beneficenza che non vengono spese per i più poveri ma ammucchiate in conti e investimenti, o per esigenze dei monsignori di curia. E ancora: fondazioni vaticane dedicate ai bambini malati che investono centinaia di migliaia di euro per ristrutturare la casa di un cardinale importante, imprenditori indagati in Italia che, nonostante l’annunciata pulizia della banca vaticana, ancora nascondono i loro soldi allo Ior, investimenti milionari (da parte del Bambin Gesù, ospedale finanziato dallo Stato italiano e che ha in cassaforte un fondo segreto da 427 milioni di euro) su aziende petrolifere e chimiche Usa come la Exxon e la Dow Chemical”. Ecco, dunque, alcuni stralci del volume edito da Feltrinelli.
L’AFFITTO DI UN ELICOTTERO – “Partiamo dal Bambin Gesù. O meglio da una fondazione controllata, nata nel 2008 per raccogliere denaro per i piccoli pazienti. Gli investigatori della società di revisione PricewaterhouseCoopers (PwC) nella bozza del rapporto consegnata al Vaticano il 21 marzo 2014 dedicano alla onlus italiana con sede in Vaticano alcuni passaggi della loro due diligence. Nel focus si evidenzia l’affitto di un elicottero, nel febbraio 2012, per la bellezza di 23 mila e 800 euro. Pagati sull’unghia dalla fondazione Bambin Gesù a una società di charter per trasportare monsignor Bertone dal Vaticano alla Basilicata per alcune attività di marketing svolte per conto dell’ospedale”.
L’ATTICO DI BERTONE – “Ma c’è un’altra spesa della fondazione non pubblicata sul rapporto PwC che rischia di imbarazzare il Papa e il Vaticano. Quella che riguarda il pagamento dei lavori della nuova casa di Bertone a palazzo San Carlo”. La fondazione, che PwC definisce “un veicolo per la raccolta di fondi volti a sostenere l’assistenza, la ricerca e le attività umanitarie del Bambin Gesù” ha saldato le fatture dei lavori per un totale di circa 200mila euro, pagati all’azienda Castelli Real Estate dell’imprenditore Gianantonio Bandera. “Gentile dottor Fittipaldi, alle sue domande – precisa Bertone – rispondo che il sottoscritto ha versato al medesimo governatorato la somma richiesta come mio contributo ai lavori di ristrutturazione. Non ho nulla a che vedere con altre vicende”. Ma Profiti, fino al 2015 presidente sia del Bambin Gesù sia del consiglio direttivo dell’omonima fondazione, conferma invece la spesa autorizzata a favore dell’appartamento di Bertone, già finito nella bufera per la sua ampia metratura. La parcella, spiega Profiti, sarebbe stata giustificata dal fatto che la casa del cardinale sarebbe stata poi messa a disposizione della fondazione stessa per finalità “istituzionali”: “È vero: con i soldi stanziati da noi è stata ristrutturata una parte della casa di Bertone. Cercando di ottenere in cambio la disponibilità di potere mettere a disposizione l’appartamento”.
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