Roma, muore detenuto a Rebibbia: cause da accertare

E' il sedicesimo decesso negli istituti del Lazio dall'inizio del 2013. Marroni: «Storia di forte disagio»

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Un detenuto salvadoregno di 30 anni, Cristian M., è morto all’interno della sua cella nel carcere di Rebibbia Nuovo complesso, a Roma. A darne notizia il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. Si tratta del 16esimo decesso avvenuto nelle carceri del Lazio dall’inizio del 2013. Originario di El Salvador, Cristian era stato arrestato lo scorso anno per violenza a pubblico ufficiale, ed aveva un fine pena a marzo 2014.

Alcolista, era stato preso in carico dal Sert e, a quanto sembra, una struttura assistenziale della Capitale si era resa disponibile a ospitarlo fino alla fine della pena. Secondo le prime informazioni, le cause della morte sono ancora da stabilire: quel che è certo è che nei locali dove l’uomo è stato trovato morto ieri sera si avvertiva un forte odore di gas, fuoriuscito dalla bomboletta che alimenta il fornello che utilizzano i detenuti. Quello di Cristian è appunto il 16esimo decesso registrato nelle carceri del Lazio da gennaio ad oggi: cinque sono stati i suicidi, quattro i decessi per malattia e sei per cause da accertare.

Al computo va aggiunta anche una donna che lavorava come infermiera a Rebibbia. «Sarà la magistratura a stabilire se quello di Cristian sia stato un suicidio o un altro tipo di morte – ha commentato Marroni -. Quel che e certo è che la sua era una storia di forte disagio e di emarginazione sociale. La dipendenza, in questo caso dall’alcool, è una malattia che, certamente, in carcere non poteva curare. Cristian doveva giustamente scontare la sua pena, ma fuori dal carcere, in una struttura in grado di aiutarlo concretamente a superare le sue problematiche». (Dire)

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