Sequestrato l’immobile in via Ciamarra, zona Cinecittà, dell’imprenditore emiliano Vittorio Casale. L’enorme complesso immobiliare, che qualche anno fa la pubblica amministrazione aveva considerato per ampliare gli uffici pubblici presenti nella via, ma inutilizzato da anni, apparteneva alla Hotel Dolomiti srl. Società poi trasferita a un altro noto imprenditore romano, Simone Chiarella, arrestato nel 2010.
Sul trasferimento societario e sui rispettivi movimenti finanziari, si sono concentrate le azioni dei finanzieri del comando provinciale di Roma, i quali hanno fatto luce su un fallimento pilotato di 22 milioni di euro. Ora Casale è indagato con l’accusa di aver cagionato con dolo la bancarotta della società e di aver distratto del denaro in conti correnti aperti a San Marino, intestati alla moglie.
Tutto ciò ha consentito al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma di accogliere la richiesta del pubblico ministero e di adottare il provvedimento di sequestro preventivo del complesso immobiliare della capitale, che di per sé vale circa 17 milioni di euro, e di quote di due società edilizie, per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro.
All’indomani della diffusione del sequestro dell’immobile, l’ufficio stampa dell’imprenditore Vittorio Casale ha reso noto un comunicato in cui smentisce quanto dichiarato dalla guardia di finanza sulla vicenda: “La notizia – scrive Casale – che io o mia moglie disponiamo di conti a San Marino o in altri paesi off shore, è priva di ogni fondamento”. (aggiornato l’11 dicembre 2013)
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