Fuga da Rebibbia, preso nella notte uno dei due evasi dal carcere

Il blitz nel quartiere San Basilio dove Cattini si nascondeva a casa della madre dopo una giornata di spostamenti nel Lazio

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È durata poche ore la fuga di Giampiero Cattini uno dei due detenuti evasi martedì dal carcere di Rebibbia con una rocambolesca fuga da film, dopo aver segato le sbarre della cella e aver persino lasciato un messaggio di “saluto” indirizzato al direttore del penitenziario. Ieri sera gli agenti della Squadra mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi del commissariato di San Basilio, il servizio di Polizia scientifica e il personale della Polizia penitenziaria hanno rintracciato e arrestato l’uomo, che era detenuto per spaccio di stupefacenti.

LE INDAGINI. Incessante il lavoro investigativo messo in campo dagli esperti della Polizia, avviato poche ore dopo la fuga dal carcere. L’uomo per tutta la giornata di ieri ha cercato rifugio presso i suoi vecchi contatti che lo hanno portato in varie zone del Lazio ma gli uomini e le donne della Squadra mobile sono riusciti a seguire tutte le sue tracce sino al momento dell’arresto. Sentitosi braccato si è rivolto come ultima speranza ad uno dei suoi familiari non pensando che la rete tesa dagli investigatori non prevedeva smagliature.

A CASA DI MAMMA. Avuta la certezza della presenza di Cattini all’interno della abitazione della madre nel vicino quartiere di San Basilio, scelta dallo stesso per trascorrere la notte, è scattato il blitz. Anche in tale occasione l’uomo ha cercato di sfuggire alla cattura tentando una inutile fuga. L’arresto è avvenuto ad opera della Polizia con l’ausilio di due sottufficiali della Polizia penitenziaria della casa circondariale. La Fns Cisl «nel ribadire le congratulazioni a tutto il personale intervenuto, per il senso di responsabilità che lo contraddistingue sempre, poiché con il loro intervento hanno reso possibile e, quindi, garantire l’effettività della pena in carcere di uno, al momento, dei due detenuti evasi». L’altro fuggiasco, Sergio Di Palo, risulta ancora evaso.

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