Roma, 78enne tenta suicidio in via Tuscolana

L'uomo prima si è buttato dall'auto, poi si è recato alla fermata della metro Anagnina e ha tentato di lanciarsi sotto un treno

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E’ vivo per miracolo l’uomo che prima si è buttato dall’auto e poi ha anche tentato il suicidio in metro. E’ successo a Roma, intorno alle 10 in via Tuscolana, dove un 78enne con problemi psichici ha dato in escandescenze.

IN METRO – Subito dopo essersi lanciato dalla vettura su cui viaggiava si è recato alla fermata della metro Anagnina e lì ha cercato di suicidarsi lanciandosi sotto un treno, ma è stato bloccato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Casilina che hanno calmato e convinto l’anziano a tornare nella clinica in cui è in cura.

IL PRECEDENTE – Solo qualche giorno fa un altro episodio simile. Una donna, infatti, è viva per miracolo grazie all’intervento di un poliziotto. Il fatto è accaduto all’Eur. L’agente, con un passato da atleta delle Fiamme Oro – specialità canoa – e attualmente in servizio presso il commissariato Tor Carbone, era uscito di casa per recarsi agli allenamenti presso il circolo nautico che si trova sulla sponda di via della Passeggiata del Giappone all’Eur, quando ha notato quella sagoma di donna che si lasciava cadere nel laghetto per un tentativo di suicidio.

L’INTERVENTO – Vista la gravità della situazione, il poliziotto non ha perso tempo ed ha immediatamente raggiunto un motoscafo ormeggiato proprio davanti al circolo nautico. Una volta arrivato vicino alla donna, che nel frattempo era sparita per alcuni secondi nell’acqua per riemergere poco dopo, è riuscito prima ad afferrarla per il cappotto e poi per un braccio fino a quando con molta difficoltà l’ha portata proprio in extremis a bordo del natante.

IL SALVATAGGIO – Adagiata sulla riva e coperta, il poliziotto ha potuto così accertare che la donna, malgrado lo stato di ipotermia e semicoscienza, aveva il battito cardiaco e la respirazione regolari. Poco dopo sono giunti i sanitari del 118, che hanno provveduto ad accompagnarla in ospedale per le cure necessarie. Grazie all’esperienza maturata nel corso della sua carriera professionale nonché al possesso di particolari abilità natatorie, il poliziotto è riuscito a gestire con grande professionalità e tempismo la situazione di pericolo a cui si era esposta volontariamente la donna che, diversamente, sarebbe andata incontro al più tragico epilogo.

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