Porte di Roma, bambino di 4 anni rischia di morire per un panino

Il piccolo ha avuto un malore dopo avere ingerito il boccone. L'episodio all'interno della zona ristorante di Ikea

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Porte di Roma, bambino di 4 anni rischia la vita per un panino

E’ salvo per miracolo ma ancora non fuori pericolo dopo un morso a un panino.

LA PAURA – Attimi di terrore infatti oggi a Roma, all’interno della zona ristorante di Ikea nel centro commerciale Porta di Roma, dove un bambino di 4 anni è stato soccorso dai sanitari del 118 a causa di un malore dovuto al cibo che ha ostruito le vie respiratorie.

L’INTERVENTO – I medici presenti nell’ambulanza intervenuta sul posto hanno praticato il primo soccorso, con le manovre di disostruzione che hanno consentito di eliminare i residui di cibo.

CODICE ROSSO – Poi, attraverso la ventilazione assistita, la respirazione del piccolo è ripartita. Il bimbo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Villa San Pietro da dove, poi, è stato trasferito nella Terapia intensiva neonatale del Gemelli. Il piccolo è italiano e con lui al centro commerciale c’era la mamma. Le sue condizioni, a quanto si apprende, sarebbero molto gravi, al punto da mettere ancora in pericolo la vita.
Poco meno di un mese fa invece, tre ragazzine, dagli 8 ai 15 anni, si erano sentite male mentre si stavano cambiando negli spogliatoi della piscina del centro sportivo ‘Aurelia Nuoto’, in via Aurelia 770. Il malore forse causato da una intossicazione da monossido di carbonio.

IL MALORE E IL RICOVERO IN OSPEDALE – I tre, nessuno dei quali è in gravi condizioni, erano stati portati prima all’ospedale San Camillo poi trasferiti all’Umberto I e sottoposti a trattamento di ossigenoterapia in camera iperbarica. Sul posto erano intervenuti i carabinieri della stazione Madonna del Riposo che avevano ispezionato la struttura. Dall’analisi dell’aria presente nell’ambiente, tuttavia, i pompieri non avevano riscontrato tracce di monossido. Fra le ipotesi quella che il gas tossico possa essere arrivato negli spogliatoi attraverso le crepe nelle pareti direttamente dalla caldaia che si trova fuori dall’impianto sportivo.

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