Oggi alle 16 a Roma, la parrocchia di San Gregorio Magno alla Magliana (piazza Certaldo 85) riceverà la visita di Papa Francesco che, dopo aver incontrato le varie realtà della parrocchia, confesserà cinque persone e presiederà la messa alle 18. Ad accogliere il Pontefice ci saranno, oltre al cardinale vicario Agostino Vallini e al vescovo Paolo Selvadagi, ausiliare per il settore Ovest, il parroco don Renzo Chiesa, che guida questa comunità dal settembre 2007, i vicari parrocchiali don Elio Lops e don Kibwanga Jean-Leon Katshioko, il collaboratore don Donato Fidanza Filho.
IL BENVENUTO – «Darà il benvenuto a Papa Francesco sul sagrato di piazza Certaldo, Lucia Caravona, un’insegnante di religione che porterà il saluto del quartiere – anticipa il parroco don Renzo Chiesa -. Ad accompagnarla un bambino ammalato insieme alla sua famiglia. Perché è nostro desiderio coinvolgere non solo la parrocchia ma tutto il quartiere». Un quartiere, sottolinea ancora il parroco, «pervaso da sentimenti di gratitudine e affetto sincero verso il Santo Padre, ma anche di sorpresa e grande gioia». A seguire, il Santo Padre si recherà nel campo sportivo parrocchiale dove saranno radunati ad attenderlo i piccoli e i ragazzi del catechismo. Con loro una catechista e una coppia di genitori che racconteranno al Papa la realtà pastorale di San Gregorio Magno. Quindi Francesco incontrerà i giovani della parrocchia e si sposterà in uno dei saloni parrocchiali dove, accanto alle suore missionarie di Maria Immacolata Regina della Pace del Beato Pianzola, incontrerà gli ammalati. «Presenteremo al Papa le realtà sociali della zona – spiega il vicario don Elio Lops – dalla “Lampada dei desideri”, associazione per l’integrazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità, alla cooperativa “La prora”, che aiuta i disoccupati, a “Magliana 80”, comunità diurna per il recupero dei tossicodipendenti. Quindi i poveri del nostro “Sabato in famiglia”. Infine Francesco visiterà la Casa della carità».
LA STRUTTURA – La struttura parrocchiale, inaugurata nel 1988, animata dalle suore Carmelitane Minori della Carità e da diversi volontari: «Costituisce un grande segno inequivocabile per tutti – osserva don Lops – e mostra l’unione inscindibile tra Eucaristia e carità». A costituirla due grandi saloni parrocchiali trasformati in appartamento, con una zona giorno e una zona notte. Oggi vi abitano due religiose, suor Manuela Caffarri e suor Maria Enrica Rinaldini, e dieci ospiti con diversi tipi di difficoltà: ci sono anziani, disabili e stranieri soli. «Condividiamo insieme ogni momento della giornata – spiega suor Manuela, alla Casa della Carità dal 2006 – facciamo famiglia in parrocchia, per la parrocchia e nella parrocchia, attorno a Gesù e ai suoi prediletti, che sono i più bisognosi. Quello che realizziamo non è assistenzialismo, ma un atto di vera devozione dove l’eucaristia celebrata la domenica diventa servizio concreto». Ecco, allora, il senso del simbolo della Casa: un cestino che contiene i tre pani dell’Eucaristia, della Parola e dei Poveri. «Non sono ambiti separati, perché noi vogliamo vivere una liturgia continua», sottolinea suor Manuela. A San Gregorio la carità è in primo piano anche grazie al centro di ascolto Caritas, in costante contatto con i bisogni delle persone e collegato in rete con tutti i servizi della città. Poi c’è il doposcuola per i ragazzi delle medie e del biennio delle superiori, l’oratorio domenicale, il sabato pomeriggio con l’Azione cattolica dei ragazzi, il gruppo “Amicizia” per gli anziani, il gruppo giovanile missionario, il consultorio familiare, «generosamente gestito da una equipe del Consultorio di via della Pigna».
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