Ad un anno dalla morte l’amministrazione municipale vuole ricordare Alessandra Iacullo, la trentenne baby-sitter di Dragona vittima di femminicidio il 2 maggio dello scorso anno. Il killer non è ancora stato individuato e l’omicidio resta un giallo. Stamattina si è svolta una cerimonia commemorativa nel Palazzo del Governatorato, sede del X Municipio, in piazza della Stazione vecchia 26, a Ostia, alla quale parteciperanno i familiari di Alessandra, il minisindaco Andrea Tassone, la giunta, i consiglieri, i comitati di quartiere e le associazioni del territorio.
L’OMICIDIO – Il corpo senza vita della giovane fu trovato in un lago di sangue in via Riserva del Pantano, una strada isolata a ridosso di un canale nel quartiere di Dragona, hinterland del municipio X, la sera del 2 maggio. Inizialmente si pensò che Alessandra fosse rimasta vittima di un incidente in quanto il cadavere era seminascosto dal suo scooter, ma l’autopsia rivelò ben presto che la trentenne era stata accoltellata a morte con almeno una ventina di colpi al collo, alla gola, al volto. Il corpo fu portato al policlinico di Tor Vergata per l’esame autoptico: esaminati anche gli indumenti e parti della moto della ragazza.
L’ACCUSA A BROCCOLO – Dell’omicidio fu accusato Mario Broccolo, eccentrico pittore di Dragona ed ex di Alessandra. Il movente? La gelosia. L’uomo, 50 anni, pregiudicato, aveva già scontato una pena di 18 anni di carcere per un delitto commesso a Ostia nel 1990.L’accusa era di elitto passionale, legato ai rapporti sentimentali della vittima tanto che il cerchio si era stretto attorno a Mario Broccolo, con cui Alessandra aveva avuto una lunga relazione, conclusa tuttavia da tempo. Vagliate dagli investigatori anche alcune sue frequentazioni femminili, una donna avanti con gli anni, in particolare, della quale avevano parlato agli inquirenti alcuni amici intimi. Decisivo per l’accusa si rivelò però il ritrovamento del fodero di un coltello in un campo poco distante dal luogo dell’omicidio che sarebbe appartenuto, secondo alcuni testimoni, al pittore. Inoltre, sempre secondo alcune testimonianze, i due avrebbero avuto una discussione nel bar la sera del delitto. Per questi motivi Mario Broccolo fu arrestato benché si fosse sempre dichiarato innocente.
BROCCOLO LIBERO. CACCIA ALL’OMICIDA – A novembre del 2013, tuttavia, i giudici della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato dal legale dell’accusato annullando la custodia cautelare di Broccolo, che così è tornato libero. Per i magistrati, infatti, le prove a carico dell’artista, non sarebbero ‘conciliabili all’azione omicidiaria’. Il killer è dunque ancora a piede libero.
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