Quello che si temeva purtroppo si è verificato. È stato ritrovato il corpo dell’operaio scomparso cinque giorni fa dal centro Enea Casaccia di via Anguillarese nei pressi del lago di Bracciano. L’uomo è stato trovato impiccato in una delle stanze che non era stata aperta durante le ricerche della settimana scorsa.
LA RICOSTRUZIONE – Saverio Santomassimo , 53 anni , non era rientrato a casa la sera del 29 aprile, subito i famigliari avevano dato l’allarme e le ricerche erano scattate la mattina seguente allo scadere delle ventiquattro ore dalla scomparsa.Il suo cellulare squillava a vuoto ma risultava impossibile localizzarlo dato il vecchio modello dell’apparecchio. I famigliari, supportati dalla CRI e dalla Polizia di Stato, sono giunti sul luogo di lavoro.L’operaio,era regolarmente entrato nel centro cinque giorni fa ma non aveva lasciato traccia dell’uscita. Durante le ricerche effettuate dalla polizia e dai vigili del fuoco sono stati rinvenuti dei fogli scritti dallo scomparso, in cui si faceva chiaramente riferimento al suicidio ed alle sue ultime volontà. Tra le righe anche un riferimento a Papa Francesco. Per questo motivo inizialmente le ricerche hanno coinvolto anche la zona limitrofa al Vaticano. L’operaio era appena tornato dall’Antartide e non aveva problemi economici, a quanto si è potuto appurare inizialmente, né si trovava in condizioni di precarietà lavorativa.
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