Si sono presentati in tre alla porta di un appartamento in via Gabriele Paleotti, nel quartiere Primavalle a Roma, fingendosi appartenenti dell”Arma dei Carabinieri. Hanno mostrato un finto distintivo per farsi aprire e una pistola, affermando di dover effettuare una perquisizione domiciliare al fine di trovare della sostanza stupefacente. Cosi”, una volta entrati nell”abitazione di tre cittadini filippini, i finti carabinieri hanno costretto gli inquilini a rimanere nella cucina e ad attendere l”esito della perquisizione.
L’AGGRESSIONE E IL FURTO – Quando uno dei filippini ha fatto loro richiesta di mostrare un permesso relativo al controllo da effettuare, per tutta risposta ha ricevuto un pugno in volto. Mentre uno dei malviventi teneva in ostaggio i tre sotto la minaccia della pistola, gli altri due hanno saccheggiato l”appartamento. Dopo aver messo in alcune buste il ”bottino”, consistente in 4 computer portatili, 2 iPad, una fotocamera e tre telefoni cellulari, oltre una somma di 800 euro, due dei tre finti carabinieri hanno ordinato alle tre vittime di spostarsi in una delle camere da letto, al fine di poter proseguire in controllo negli altri ambienti della casa. Ma, mentre i tre si spostavano hanno notato che le due persone all”ingresso uscivano dall”appartamento portando con se” le buste. Una volta rimasti con l”unico componente della banda privo di armi, i tre si sono fatti coraggio cercando di sopraffarlo. E” stato in quel momento che e” intervenuta una pattuglia del commissariato Primavalle, giunta a seguito di una segnalazione al 113 effettuata poco prima da un vicino.
LE INDAGINI – Bloccato l”uomo, successivamente identificato per R.L., romano di 34 anni, le vittime hanno spiegato agli agenti quanto accaduto poco prima. Sono state quindi avviate le indagini, anche con l”ausilio della Polizia scientifica per i rilievi. Nell”appartamento, infatti, sono stati rinvenuti un telefono cellulare appartenente a uno dei banditi e il falso distintivo usato per compiere la rapina. E proprio dal cellulare, durante le fasi degli accertamenti, sono stati estrapolati due numeri di telefono corrispondenti ad un certo Daniele e a tale maresciallo Sasa”, gli stessi nomi che le vittime hanno sentito dai tre banditi durante il loro ”controllo” nell”abitazione. Una volta risaliti alle utenze telefoniche e domiciliari, gli investigatori hanno individuato i due fuggitivi. R.L, al termine delle indagini, e” stato arrestato per rapina aggravata in concorso con uso di armi da fuoco e usurpazione di titolo, le altre due persone sono state indagate in stato di liberta” per il medesimo reato.
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