Roma Fidene, il figlio di Gino Lozzi: «Se ti muovi lo ammazziamo»

E Borghezio, eurodeputato della Lega Nord, attacca: «E' l'ennesima conferma che per taluni esponenti di etnia rom serve un controllo più accurato»

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È ancora ricoverato in gravi condizioni Gino Lozzi, l’anziano di 70 anni che la notte scorsa è stato vittima di una terribile aggressione in casa nel cuore della notte, forse da una banda di giovanidell’Europa dell’est. Sette malviventi sono entrati nella sua abitazione. Prima lo hanno pestato, poi la rapina.

I FATTI – È accaduto la scorsa notte in via Flavio Andò, in zona Fidene. L’uomo, un 70enne che lavora come custode di una scuola, è stato trasportato in codice rosso in ospedale con diverse fratture ed ecchimosi. Sulla vicenda indaga la polizia. Dai primi accertamenti sembra sia stato malmenato con attrezzi trovati in casa. Rubati oggetti di valore e gioielli. Il figlio, sul corriere.it, racconta quella drammatica notte: «Mi dicevano zitto, italiano di merda che ammazziamo pure te. Voi italiani siete tutti bastardi. Sembravano rom, erano armati di piccone, spranghe e tondini di ferro. Giovani, a volto scoperto, uno avrà avuto meno di 20 anni. Hanno lasciato papà in una pozza di sangue». E sull’episodio è intervenuto l’eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio.

L’ACCUSA DI BORGHEZIO – «E’ l’ennesima conferma che per taluni esponenti di etnia rom serve un controllo più accurato. Bisogna metter fine al clima di protezione buonista perpetrato da certo organi stampa e giudiziari. Tra campi rom, degrado e centri accoglienza alcuni italiani si sentono assediati nei propri quartieri – prosegue Borghezio – è una questione che va affrontata in modo serio e determinato, senza l’ipocrisia buonista che troppo spesso circonda questo tipo di episodi. Noi saremo sempre in prima linea pronti a difendere la nostra gente».

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