Impiccato nella sua villetta di Castel Fusano. Così è stato trovato morto paolo Piersigilli, commercialista di 50 anni romano. Ma questa, probabilmente secondo gli inquirenti, non è una delle tante morti della crisi. E nemmeno forse una tragedia famigliare. Si tratta di un vero giallo che coinvolge ristoranti e gente d’affare della capitale.
IL GIALLO – Il nome di Paolo Piersigilli è legato a un’inchiesta che la scorsa estate ha travolto alcuni dei più famosi ristoranti della Dolce Vita romana. Piersigilli lo scorso agosto è stato infatti arrestato, al termine di una lunga indagine, insieme all’ispettore dell’Agenzia delle Entrate Roma 1, Fabio Balzani, per aver taglieggiato diversi ristoratori romani, fra cui quelli della famosa Taverna Flavia, frequentata da decenni da vip e politici. Secondo le indagini, Piersigilli, di comune accordo con Balzani, avrebbe chiesto e ottenuto bustarelle dai ristoratori per “evitare” pesanti controlli del Fisco. In particolare, Piersigilli e Balzani sono stati arrestati per essersi spartiti una mazzetta da dodicimila euro.
Gli investigatori hanno effettuato tutti i rilievi e stanno verificando quale sia stata la reale dinamica della morte.
In sede di interrogatorio Piersigilli provò a difendersi, sostenendo di aver avuto nella vicenda solo un ruolo di mediatore fra l’Agenzia delle Entrate e i ristoratori. L’idea dei pm era invece che i titolari delle aziende di ristorazione fossero stati vessati a tal punto da essere spinti a trovare i soldi tramite un finanziamento.
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