Non c’è pace nei centri di accoglienza. Stamattina c’è da registrare l’ennesima rissa a colpi di scope, bastoni e spray al peperoncino tra rom e i vigili urbani.
I FATTI – È accaduto intorno alle 7.30 al centro di accoglienza andato a fuoco ieri per bonificarlo. Secondo quanto riferisce il vice comandante della Polizia Municipale di Roma Capitale Antonio di Maggio, che questa mattina si è recato in via Amarilli con un gruppo di 6 agenti della polizia locale “appena giunti sul posto siamo stati aggrediti a colpi di scope e bastoni. Un gruppo di una sessantina di rom presenti nel centro ci hanno presi a parolacce, ci hanno aizzato i cani contro e volevano impedirci di entrare per la bonifica del centro, occupandolo abusivamente di nuovo”. Da lì, i vigili “si sono difesi” con dello spray urticante che ha “involontariamente colpito una bambina”. Alle denunce dell’associazione Nazione rom, che in una nota parla di “aggressione subita da parte degli uomini della polizia locale”, “donne picchiate”, “colpi di arma da fuoco esplosi fortunatamente senza colpire nessuno” e “spray al peperoncino usato sugli occhi dei bambini”, Di Maggio replica: “E’ pura follia, calunnie contro il corpo della polizia locale, vera vittima dell’aggressione di questa mattina”.
LE REAZIONI – “Quanto accaduto questa mattina nel centro di accoglienza di via Amarilli a Tor Cervara è di una gravità intollerabile. E’ del tutto inaccettabile che gli ospiti della struttura abbiano aggredito, opposto resistenza e ostacolato l’attività della Polizia Municipale.
Nell’esprimere solidarietà agli agenti municipali aggrediti e al comandante Di Maggio non posso non confermare quanto avuto modo di dichiarare nella giornata di ieri.
La precarietà di alloggio e sistemazione in questi centri mostra in tutta evidenza le difficoltà e le insicure condizioni nelle quali sono ospitati bambini, donne e uomini in queste strutture.
E’ evidente che i soggiorni e l’accoglienza per sopperire ad una emergenza non possono divenire a tutti gli effetti stanzialità prolungata. Dopo l’incendio del centro di accoglienza di ieri notte che solo per un caso fortuito non ha avuto conseguenze peggiori è necessario anche con il concorso attivo del ministero dell’interno e della Prefettura l’avvio di percorsi per superare l’impatto primario di situazioni emergenziali.
Agevolare l’inserimento dei nuovi venuti, cui si riconosce uno status specifico, nel tessuto sociale dei territori di arrivo è una opzione non più rinviabile. Peraltro è impensabile che lo status di rifugiato possa continuare senza vincoli temporali e senza che la comunità di accoglienza possa ricevere nulla in cambio dell’ospitalità accordata. E’ necessario al fine di integrare queste persone che si avviino percorsi nuovi prevedendo attività lavorative utili ai territori nei quali sono sati alloggiati. Debbono essere introdotte occupazioni utili all’intera comunità cittadina cui vanno avviati gli ospiti. Penso al decoro di spazi verdi e giardini e alla pulizia delle strade di cui Roma ha tanto bisogno. Non possiamo ospitare e pagare ingenti rette senza che la comunità cittadina abbia nulla di ritorno. Rinnovo nuovamente i ringraziamenti per l’impegno profuso al personale della Protezione Civile di Roma Capitale che prontamente è intervenuto per assistere i malcapitati presenti nella struttura risolvendo una situazione che rischiava di mettere a repentaglio l’incolumità degli ospiti. Qualora inoltre siano accertati eventuali azioni dolose contro gli ospiti del Centro auspico che la magistratura e le forze dell’ordine individuino al più presto gli autori di un gesto criminale che poteva prefigurare una strage. ”
E’ quanto dichiarato dal capogruppo di Centro democratico in Campidoglio Massimo Caprari.
ULTIMI AGGIORNAMENTI: Vigili aggrediti da rom con le scope. Spray al peperoncino su bimba