Si dichiaravano indigenti e usufruivano così gratuitamente di alloggio, acqua ed elettricità forniti dal Comune di Roma, oltre che dell’esenzione dalla tassa sui rifiuti. In realtà, però, tanto bisognosi non erano, essendo titolari di conti correnti a diversi zeri. Dei rom finti poveri, insomma. Per questo motivo vigili, carabinieri, polizia e guardia forestale hanno effettuato, stamattina, ulteriori sgomberi di nuclei familiari “non bisognosi” al campo rom di Castel Romano, dopo quelli messi in atto la settimana scorsa.
GLI SGOMBERI E LE PROTESTE– L’operazione ha preso il via alle 7.30: le forze dell’ordine hanno atteso che i circa sei scuolabus portassero a scuola i bambini, molti dei quali, però, sono rimasti al campo per protestare. Non è la prima volta, infatti, che, durante gli sgomberi, sia i più piccoli, sia le donne che solitamente vanno a mendicare, restano a occupare il proprio alloggio. Circa trenta rom che vivono in diversi nuclei abitativi considerati a “rischio”, in quanto vicini alla parte del campo dove altri container sono stati dati alle fiamme due notti fa, dovranno inoltre essere allontanati dagli agenti.
IL DISTACCO DELLE UTENZE – Nel frattempo si sta provvedendo a staccate le utenze utilizzate indebitamente dai rom finti poveri e ad apporre i sigilli nelle unità abitative. Successivamente i container potranno essere definitivamente asportati dal campo e distrutti oppure assegnati a nuclei familiari con reale bisogno di alloggio.
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