Incidente a Roma, il video della cattura dei rom (GUARDA)

Presi grazie alle indicazioni della madre

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Sono stati rintracciati alle prime ore di questa mattina in un terreno agricolo in zona Massimina, alla periferia di Roma.
Un minorenne, nato a Roma il 30.05.1998, e il fratello S.H., anch’egli nato a Roma il 30.1.1996, sono stati sottoposti al Fermo di Indiziato di delitto.
E’ l’esito delle attività investigative svolte dalla Polizia di Stato a seguito dell’uccisione della cittadina filippina Corazon Perez ABORDO e del ferimento di altre otto persone.
Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile li hanno rintracciati, in esecuzione delle disposizioni – impartite in coordinamento tra  loro – dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario e da quella presso il Tribunale per i minorenni.
Le indagini, condotte senza soluzione di continuità dal momento del fatto, sono state sviluppate attraverso acquisizioni testimoniali, riscontri incrociati, verifiche sui luoghi, perquisizioni e controlli in varie zone della città.
Allo localizzazione dei fermati ha contribuito la madre dei ragazzi la quale, contrariamente all’atteggiamento non collaborativo di parte della famiglia, ha indicato il terreno in cui i due potevano trovarsi.
A seguito dell’ennesimo controllo effettuato alle prime ore della mattina, E.H. e S.H. sono stati individuati e, senza opporre resistenza, sono stati fermati e condotti in Questura.
Davanti ai Pubblici Ministeri procedenti, i fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
LE INDICAZONI DELLA MADRE – “Questa mattina la madre dei due ragazzi ha indicato un campo, quello della Massimina, dove i due ragazzi potevano trovarsi. A seguito di questa indicazione, e in questi giorni ne abbiamo avute e controllate tante, è stata fatta una perlustrazione e sono stati trovati due ragazzi dentro a un covone che sono usciti subito al nostro arrivo facendosi arrestare senza opporre alcuna resistenza”. Cosi Luigi Silipo capo della squadra mobile durante la conferenza stampa in Questura in merito alle modalità di arresto dei due nomadi (due fratelli, uno di 17 e uno di 19 anni) per l’incidente di mercoledì a Boccea.

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