Casamonica, alla messa blindata i fedeli difendono il parroco

Clima surreale e spiegamento delle forze dell'ordine anche in chiesa

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E’ una domenica strana alla messa del “chiesone” di Don BOsco dove qualche giorno fa si è celebrato il funerale choc in pompa magna “stile padrino” per Vittorio Casamonica. Poca gente, clima surreale: molti giornalisti e un’atmosfera da “day after”, mentre le polemiche ancora non si sono placate e la riflessione su dove sia arrivata (e quanto in basso) la capitale d’Italia, ancora in corso.

La polizia e i carabinieri presidiano il piazzale della grande chiesa bianca di periferia, a due passi dal piazzale di Cinecittà, cuore popolare di quella Roma che si “scopre” impregnata di criminalità e di atteggiamenti più o meno volontariamente complici. La gente sembra disorientata dalla presenza di tante forze dell’ordine. Non capisce come mai tanta attenzione.

Ma ci tiene a ricordare che i Casamonica, la famiglia dei Sinti, è sempre esistita e da anni è conosciuta, nella zona e non solo. Poi il parroco, altra figura al centro dell’attenzione: i cittadini lo difendono e lo tirano fuori dalle polemiche sul funerale. Infine loro, gli abitanti del quartiere, che rivendicano di essere “brave persone” e non ci stanno al tritacarne mediatico in cui sono stati risucchiati in questi ultimi tre giorni.

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