Agguato a Roma, fermate due persone: sono accusate di tentato omicidio

Il ritrovamento di un revolver 38 special provento di furto, molto probabilmente una delle armi utilizzate nel tentato omicidio, ha permesso di chiudere il cerchio

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Nella serata di ieri, a distanza di poche ore dall’accaduto, gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato Romanina, coadiuvati dagli agenti del Reparto Volanti, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto UN 41enne e un 44enne, entrambi originari di Palermo, per rispondere di tentato omicidio aggravato in concorso ai danni di un giovane di 25 anni.

I FATTI – L’episodio è avvenuto nella notte tra l’ 1 ed il 2 settembre, quando alcune telefonate al “113” hanno segnalato alla Polizia di Stato l’esplosione di colpi d’arma da fuoco in via Domenico Baccarini, e la presenza di un giovane sanguinante all’interno di un fuoristrada.
Gli agenti giunti sul posto, dopo aver constatato la presenza, in terra e sull’autovettura di alcuni proiettili di diverso calibro, hanno effettuato una perlustrazione a più ampio raggio, individuando in una via adiacente un Suv, chiaramente abbandonato in tutta fretta con le portiere aperte e con chiari segni di  speronamento.
Risalendo a colui che aveva preso a noleggio l’auto, la vicenda ha cominciato pian piano a chiarirsi.
Individuata un’abitazione a Riano, gli agenti hanno fatto irruzione sorprendendo all’interno le due persone, che sono state accompagnati presso gli uffici del Commissariato Romanina.

TELECAMERE – Nel frattempo, sono state individuate alcune telecamere presenti sul posto, che hanno permesso di vedere chiaramente i due abbandonare l’auto e fuggire, mentre una terza persona, con evidenti problemi di deambulazione dovuta probabilmente all’impatto con l’auto della vittima, cercava anch’egli, seppur con difficoltà, di dileguarsi.
Gli investigatori hanno quindi effettuato un controllo presso gli ospedali della zona, venendo a conoscenza che un giovane, subito dopo i fatti, era dovuto ricorrere alle cure mediche per alcune ferite alle gambe.
Il ritrovamento di un revolver 38 special provento di furto, molto probabilmente una delle armi utilizzate nel tentato omicidio, ha permesso di chiudere il cerchio.

INDAGINI – Le ulteriori indagini effettuate hanno fatto emergere i contorni della vicenda.
Le motivazioni che hanno causato il tentato omicidio sarebbero da ricercare in ambito familiare.
I dissidi tra il giovane ferito e uno dei partecipanti all’agguato, suo zio, sarebbero da ricercare in un presunto debito non onorato da parte di quest’ultimo nei confronti del nipote, con le conseguenti richieste di danaro divenute sempre più pressanti e minacciose.
Pertanto, una volta chiarita la vicenda, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti, i due uomini sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, mentre una terza persona è attivamente ricercata.

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