Ennesima truffa ai danni dei cittadini della Capitale, quella ideata da una giovane coppia romana che è riuscita a “ripulire” diverse persone. I due, in auto, sfruttando la disponibilità e la cortesia dei passanti, fingevano di essersi persi e chiedevano indicazioni al malcapitato di turno. La ragazza rimaneva alla guida, il complice scendeva dall’auto e, una volta avvicinatosi alla vittima prescelta, con mossa fulminea la scippava, per poi fuggire risalendo sull’auto. L’ultima a cadere nel tranello è stata una donna che camminava per strada in viale Ionio. L’uomo, fingendo di chiedere informazioni, ha “strappato” la collana d’oro che la vittima aveva al collo ed è scappato.
LA CACCIA ALLA COPPIA – Sul posto sono subito giunte le pattuglie del reparto volanti e del commissariato Fidene Serpentara, che hanno iniziato ad acquisire gli elementi per giungere alla identificazione dei due. In realtà, gli agenti erano sulle tracce degli scippatori già da alcuni giorni, a seguito di denunce ricevute per fatti analoghi. Grazie a una targa parziale fornita da un passante, gli investigatori sono riusciti a risalire all’auto e alla proprietaria che, però, è risultata irreperibile presso tutti gli indirizzi conosciuti. Intuendo che la collana d’oro scippata potesse essere stata subito rivenduta, i poliziotti hanno iniziato a controllare tutti i “compro oro” della zona, fin quando hanno trovato quanto stavano cercando. La donna, nel cedere l’oggetto, aveva lasciato il suo vero indirizzo, nei pressi del quale gli agenti poco dopo l’hanno rintracciata, sorprendendola in auto insieme al complice mentre rincasava. I due, riconosciuti con certezza dalla vittima, sono stati arrestati.
GLI ARRESTI – Proseguendo nelle indagini, presso lo stesso “compro oro” sono stati rinvenuti numerosi altri preziosi venduti nei giorni precedenti dalla donna, alcuni dei quali riconosciuti come propri da un’altra vittima. Al termine degli accertamenti, i due, un 20enne ed una 22enne, entrambi romani, sono stati condotti nelle celle di sicurezza, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.
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