Il servizio fornito era personalizzato sul singolo cliente; il tossicodipendente “normale” ordinava l’eroina con brevi telefonate e la riceveva attraverso una grata posta ad hoc all’ingresso del palazzo di uno dei “ponti del laurentino”, il cliente abituale, invece, veniva fatto accomodare in casa e lì poteva anche consumare lo stupefacente. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno pazientemente atteso per alcuni giorni che il pusher aprisse la grata ad uno dei suoi clienti fidati, così ieri mattina, appena il pusher ha fatto scattare la serratura, gli agenti del commissariato Esposizione, diretto dal dottor Francesco Zerilli, lo hanno fermato. Immediata la perquisizione. Sul tavolo della cucina c’erano circa 20 grammi di eroina, parte della quale già divisa in piccole dosi, nonché il necessario per il confezionamento. L’uomo, 41enne romano, è finito dietro le grate del carcere di Regina Coeli.
L’istituto di pena di via della Lungara è anche l’attuale domicilio di due spacciatori Ghanesi di 26anni e di 29 anni, che sono stati arrestati nel pomeriggio di ieri mentre svolgevano la loro attività nei pressi di Piazza Vittorio Emanuele II. Gli uomini della dottoressa Cristina Petrella, dirigente del commissariato Esquilino, li hanno trovati in possesso di circa 400 grammi di hashish.
Nei giorni scorsi inoltre gli investigatori del commissariato Appio, diretto dal dottor Michele Peloso, hanno fermato un 17enne che aveva appena ceduto della marijuana ad un ragazzo più grande. Gli agenti hanno accertato che il giovane pusher aveva dell’altro stupefacente nascosto in casa. Il minore è stato denunciato in stato di libertà alla specializzata Procura della Repubblica ed affidato agli esercenti la responsabilità genitoriale.
[form_mailup5q lista=”newsletter generale”]