La società incriminata vendeva illecitamente abitazioni ad uso privato. Coinvolti anche funzionari comunali. 421 appartamenti sequestrati Una valanga di cemento per un affare milionario: lìoperazione “Mattone pulito” arriva come un ciclone a Pomezia, e scatena sedici denunce. Coinvolti nell’inchiesta, anche alcuni funzionari del Comune. Quattrocentoventuno unità immobiliari, per complessivi trentamila metri quadrati di superficie e per un valore totale di circa novanta milioni di euro, sono stati infatti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Pomezia. Sedici i costruttori denunciati, per violazione alla normativa in materia edilizia, e sei tra funzionari e dirigenti comunali segnalati all\’autorità giudiziaria per abuso d\’ufficio. L’operazione "Mattone pulito" seguita dalle fiamme gialle del comando provinciale di Roma è stata avviata nel gennaio 2008, in seguito ad un altro procedimento per violazioni di natura penale-tributaria che vedeva coinvolti costruttori e non solo. La società incriminata infatti, nel 2005, aveva ottenuto una concessione edilizia per la realizzazione di un fabbricato a Pomezia, in via Laurentina, con destinazione a servizi, ma anzichè quanto autorizzato, i responsabili dell\’impresa si proponevano di realizzare illecitamente appartamenti da porre in vendita come abitazioni civili. Lo stratagemma utilizzato era quello di inserire pubblicità su periodici locali, su internet e su cartellonistica che veniva messa nei pressi del fabbricato. A seguito dei primi accertamenti, la Procura della Repubblica di Velletri, tramite il sostituto procuratore Giuseppe Travaglini, ha disposto indagini più mirate, che hanno portato all\’ emissione da parte del competente giudice per le indagini preliminari di Velletri di un decreto di sequestro preventivo dell\’immobile. Successivamente, per verificare se l\’illecita condotta della società fosse stata posta in essere anche da altre imprese edilizie con le stesse modalità, i finanzieri hanno esaminato in maniera attenta i permessi a costruire già rilasciati dal comune di Pomezia a partire dal 2003, riferiti a strutture ricettive e residence. E proprio l\’esame comparato degli elementi ha stanato irregolarità nell\’iter per il rilascio delle concessioni edilizie, nonché alcune difformità nella realizzazione dei fabbricati. Da Velletri, poi, sono scattati i sigilli: sono stati disposti i sequestri preventivi e le denunce dei legali rappresentanti delle società proprietarie degli stessi, di funzionari del settore edilizio del comune di Pomezia, e di altri coinvolti a vario titolo nell\’illecita attività. Ma il lavoro dei finanzieri non finisce qui: si stanno valutando le diverse posizioni per comprendere i profili penali tributari causati dalla percezione di quei soldi acquisiti illecitamente e non dichiarati.