“Porchetta contro la psicosi da febbre suina” questo il messaggio partito direttamente da Ariccia ieri alla presenza del ministro per le Politiche agricole Luca Zaia che tagliava disinvolto porchetta per tutti nella splendida cornice di Palazzo Chigi. “Approfittiamo di questo momento, compriamo carne di maiale e poi surgeliamola in quantità considerevoli per grigliate e porchettate future” l’appello chiaro e rassicurante lanciato da Zaia. Una giornata di sole e di festeggiamento del prodotto tipico castellano che da poco ha ricevuto il marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta) ma che ha subito, a causa della mala informazione relativa al contagio della febbre suina, un drastico calo nell’intero mercato nazionale. “Voi dovete tornare a casa e dire che la carne di maiale non fa male, non ha nulla a che vedere con l\’influenza” ha commentato Zaia ricordando che il suino ha avuto un crollo dei prezzi da 1,50 euro a 1,05 e, contando che in Italia abbiamo circa 13 milioni di capi di allevamento, il crollo del mercato del suino risulta notevole. E la stessa porchetta, che produce un fatturato al consumo di circa 72 milioni e di produzione di circa 36 milioni di euro, risulta l’alimento più colpito. “Dateci una mano – ha proseguito Zaia – a diffondere tranquillità” e prima di assaggiare la squisita porchetta ha lanciato un messaggio chiaro e determinato: “Non possiamo più attendere l\’introduzione della tracciabilità e dell\’origine per la porchetta e gli altri prodotti”. Infatti Zaia ha tenuto a ribadire l’obbligatorietà di concretizzazione del disegno di legge proposto in Parlamento per il quale non intende transigere oltremodo: una difesa senza appello per la carne esclusivamente “made in Italy”. Anche l’assessore provinciale all’agricoltura Daniela Valentini è stata servita dal ministro Zaia di un saporito pezzo di porchetta appena tagliata che ha gustato con piacere insieme al sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, interessato a lanciare un ulteriore appello: “Servono mattatoi, strutture adeguate per macellare il suino vicino al luogo di lavorazione della porchetta”. Ad Ariccia, come ha ricordato il sindaco, c’è soltanto un piccolo mattatoio che non risulta più sufficiente ai livelli di produzione e agli obbiettivi di produzione italiana di porchetta prefissati. E dopo gli appelli e le rassicurazioni si sono accesi i braceri di palazzo Chigi e hanno grigliato ad oltranza bistecche di suino e salsicce, mentre un lungo trionfo di salumi faceva da cornice alla regina porchetta che in poco tempo è stata consumata quasi per intero.
Maria Chiara Shanti Rai