Scavi clandestini a Mentana e più precisamente nella zona di via del Romitorio a Casali, vicino a Parco Trentani, da lì a detta degli esperti proverebbe la testina egizia di enorme valore risalente all’inizio del quarto secolo a.C., recuperata dal nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri nell’ambito delle operazioni Feno e Iside. La testina, raffigurante un sacerdote di epoca Tolemaica era uno dei due bottini più importanti, di un patrimonio archeologico dal valore commerciale di 250mila euro, tra ceramiche figurate e monete databili tra il V e il III secolo a.C., insieme ad una figura sepolcrale d\’epoca romana, entrambi reperti di inestimabile valore storico. frutto, secondo i militari, di scavi clandestini perpetrati nelle aree di Mentana e della Nomentana antica. Tra le curiosità rivelate dai carabinieri, le indagini dell\’operazione Feno – avviate a seguito del clamoroso furto nel 2006 perpetrato ai danni di un noto architetto romano, sedato all\’epoca assieme ai familiari con barbiturici e che si è conclusa con la denuncia di nove persone per ricettazione – hanno portato alla individuazione di un laboratorio di falsificazione di reperti archeologici da commercializzare. Qui agiva A.F. un 50enne che viveva di questi espedienti operando nel suo sottoscala dove i carabinieri hanno trovato gli strumenti per la realizzazione di falsi calchi per riproduzioni, oltre che ad additivi chimici per l’antichizzazione del pezzo. La testina Egizia in granito grigio, come si è accertato dalle indagini, proverrebbe appunto da scavi clandestini nella zona di Mentana nei pressi di parco Trentani, dove sono state localizzate le rovine dell\’antica Nomentum un antico centro preromano di origine sabina. Il reperto confermerebbe la presenza di luoghi di culto dedicati a Iside e Serapide.