Emergenza prostituzione. Dopo l’ultimo blitz delle forze dell’ordine, che hanno scoperto alcuni cittadini rumeni che costringevano alcune donne a prostituirsi a Nettuno, ora è la città di Pomezia a dichiarare guerra alle “lucciole”. Il fenomeno ormai è dilagante in tutte le zone principali di Pomezia, ma se prima il “commercio” era relegato alle vie centrali della città, negli ultimi mesi si è esteso anche in periferia. A tal proposito alcuni comitati di cittadini si stanno mobilitando per inviare una petizione al sindaco De Fusco, in quanto esasperati dal degrado imperante. «Non possiamo più tollerare un quadro del genere», ha riferito Donatella D, residente nei pressi di via delle Monachelle. «Io ho due bambini piccoli che accompagno tutti i giorni per trascorrere qualche ora al mare, e puntualmente in qualsiasi direzione spuntano prostitute come funghi. Prima il fenomeno era circoscritto alla zona di Santa Palomba, ora si è allargato a macchia d’olio in tutte le zone periferiche della città. Non si tratta di ergersi a moralizzatori, anche perché questo “commercio” non conosce soste da secoli. Esistono però alcuni limiti dettati dalla coscienza individuale, e soprattutto il rispetto nei riguardi dei minorenni che non hanno il diritto di assistere ad autentiche alcove all’aperto», ha aggiunto la donna. «Io inasprirei le sanzioni verso i clienti e nei riguardi di coloro che sfruttano le prostitute, puntando anche a riqualificare le zone devastate da questo fenomeno». Questa la denuncia appassionata di una residente di Pomezia, che rappresenta solo una delle numerose voci di dissenso al problema prostituzione. D’altronde non si può tollerare che le prostitute si appartino con i loro clienti a pochi metri dalle principali zone residenziali. A questo punto il problema dovrà essere vagliato dagli attuali amministratori, che dovranno studiare il modo più idoneo per arginare il fenomeno. Peraltro la giunta De Fusco dovrà impegnarsi a rinnovare l’ordinanza antiprostituzione, scaduta all’inizio di quest’anno e che attualmente ha delegittimato la polizia municipale, impossibilitata a svolgere un ruolo di prevenzione. Ma adesso si sono mobilitati direttamente i cittadini.
Marcello Bartoli