La Polverini aveva promesso tempi di magra per tutti nel settore sanità o, come dicono quelli istruiti, razionalizzazione delle spese. Ma spesso poi chi amministra è costretto a due pesi e due misure e, quindi, per 3 strutture di sanità religiosa si sono aperti i cordoni della borsa.
Proprio ieri, tre diverse delibere, stanziavano in tutto 10 milioni di euro per l'ospedale "Regina Apostolorum" che quindi riceverà un milione di euro dal capitolo H22103, esercizio finanziario 2011, per edilizia o acquisizione di tecnologie sanitarie. Stesso capitolo e medesimo esercizio per i sette milioni di euro che arriveranno per il presidio accreditato "Fatebenefratelli Ospedale San Giovanni Calibita". Identica trafila e due milioni di euro assegnati al "Fatebenefratelli San Pietro".
Intendiamoci, sicuramente con questi finanziamenti si compreranno dei macchinari utilissimi per i pazienti. Strumenti moderni e sofisticati che forniranno prestazioni brillanti e, al contempo, saranno utili ad abbattere le liste d'attesa. Ma sarebbe bello sapere quante richieste simili sono state fatte da molte strutture pubbliche e, almeno fino ad oggi, sono rimaste del tutto inascoltate. E poi ci sarebbe da chiedere perché vengono destinati contributi ai privati religiosi e non ai privati laici.
Va detto che questi 10 milioni equivalgono più o meno al risparmio che si ottiene attraverso la chiusura di cinque ospedali pubblici. Forse le tre delibere di Giunta anticipano atti simili e risorse che andranno anche a vantaggio di strutture pubbliche, cioè di tutti i cittadini. Ci auguriamo che sia così, sarebbe cosa buona e giusta.