Non accennano a placarsi le manifestazioni contro il sindaco Alemanno e gli Stati Generali della Capitale. Al grido di “Roma Capitale della crisi, della precarietà e del cemento”, questa mattina, centinaia di persone si sono riunite davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico, in viale America, sfilando con maschere raffiguranti il volto del sindaco e del premier.
Alcuni manifestanti, fermati in via Beethoven dalle camionette di polizia e carabinieri, hanno lanciano uova e farina in direzione delle forze dell'ordine, salendo sulle camionette e gettando, da lì, coriandoli. Alla fine il corteo è riuscito ad ottenere un incontro con il sindaco Alemanno. “Ci aspettavamo che si affrontassero le situazioni sociali vere e invece il sindaco si è chiuso nel palazzo e ha scelto di piegarsi agli interessi del gran sultano Berlusconi” ha spiegato Luca Fagiano, portavoce dei manifestanti. La delegazione che ha parlato con Alemanno sarà composta da una decina di persone della rete “Roma bene comune”; tra loro, una delegazione di rom che invocano il diritto alla casa e alcuni abitanti di Tor Bella Monaca.
Continuano anche le polemiche sull’organizzazione, anche da parte del consigliere del Pd a Roma, Massimiliano Valeriani: “Ho ricevuto molte segnalazioni dalle aziende del gruppo Comune di Roma rispetto alla fanta-kermesse degli Stati Generali. Sembra proprio che, terrorizzato dall'idea di subire un flop di presenze oltre che di contenuti, il sindaco Alemanno abbia mobilitato tutta la macchina del Campidoglio per riempire le sedie”.
“Credo – ha proseguito Valeriani – si tratti di una pratica vergognosa, tra l'altro già denunciata in altre occasioni, sempre con protagonista questa Giunta. Le aziende del Comune di Roma sono un patrimonio e una risorsa della città e non del Sindaco e chi ci lavora non viene pagato per fare la claque ad un'amministrazione caciarona e inconcludente”.