Al terzo giorno dell'operazione alleata in Libia, è massima attenzione per la Sicurezza in Italia. A Roma, Capitale e sede di ambasciate e luoghi strategici, c’è massima attenzione e aumenta la sorveglianza nei luoghi sensibili. Nessuna indicazione di minacce specifiche al momento, ma tutti i soggetti responsabili della sicurezza sono allertati. Come scritto nella circolare inviata a prefetti e questori dal capo della polizia Antonio Manganelli, l’Italia deve rafforzare le sue misure di sicurezza.
Occhi puntati dunque su ambasciate, aeroporti, basi militari, luoghi di culto (in primo luogo la grande moschea di Monte Antenne) ma anche sui luoghi turistici più importanti e frequentati della città. Il questore di Roma Francesco Tagliente ha emesso un’ordinanza che è già operativa. E i controlli hanno dato già i primi effetti: è di ieri il primo falso allarme dato da alcune persone sorprese a fotografare aeroplani in volo attorno alle recinzioni dell'aeroporto di Fiumicino.
La situazione comunque resta ancora incerta, al momento. Di certo si conoscono le minacce giunte da Gheddafi nei giorni scorsi contro l’Italia e si valuta il rischio di ritorsioni, che potrebbero verificarsi come accaduto in passato, nelle modalità più imprevedibili.
Ma le autorità intendono non creare alcun allarmismo, e in questo senso è intervenuto lo stesso sindaco Gianni Alemanno che ha ricordato alla cittadinanza: «Non esistono specifici motivi di allarme per gli obiettivi sensibili di Roma ma è comunque necessario innalzare il livello di sicurezza in città, sede di ambasciate e istituzioni. Roma Capitale – prosegue il sindaco – resta in stretto contatto con Prefettura e Questura per monitorare l'evolversi della situazione». (5web)