Carmine Lamanda è un banchiere e dirigente d'azienda che dal luglio del 2003 è stato direttore generale di Capitalia. I conti li sa fare bene e con competenza e se ha previsto l'aumento dell’addizionale Irpef vuol proprio dire che il Comune è alla frutta.
Infatti, come osservava ieri Alfredo Ferrari, vicepresidente della Commissione Bilancio e consigliere del PD, sa bene che i 200 milioni di euro del prelievo fiscale, il Comune li deve reperire al fine di ottenere dal Governo i 300 milioni annui per il Piano di Rientro. Certo il Governo all'inizio di milioni ne aveva promessi 500 riducendoli poi drasticamente dal 2010 vincolandoli per giunta alla capacità del Campidoglio di trovare ogni anno i restanti 200. Basta dirlo chiaramente. Ma la critica di Ferrari va oltre visto che Lamanda ha parlato di una amministrazione del bilancio "virtuosa" il che è nettamente smentito da tre anni di ritardi; mesi e mesi di gestione per dodicesimi (e dunque di tagli non visibili macostanti) un commissario straordinario del debito in discussione dopo il ricorso al TAR, recentemente vinto dal suo predecessore.
Tre anni sono tanti e lo scarica barile sulla precedente gestione Veltroni non funziona più, anzi finisce per irritare i cittadini che si vedranno aumentare le tasse. Se poi la gestione amministrativa di Alemanno non fosse stata a dir poco 'insufficiente' non si spiega perché Tremonti abbia voluto affiancargli un professionista di sua fiducia come testimonia il curriculum di Lamanda.
Ma fuor di polemica è meglio ritornare ai fatti. Gli aumenti automatici delle addizionali regionali causeranno per le tasche dei cittadini di Lazio, Molise, Campania e Calabria una extraspesa, per il 2011, di 156 euro. Il calcolo è stato fatto dalla Uil, che ha preso come riferimento un reddito imponibile di 26mila euro per un lavoratore dipendente (1.500 euro in busta paga per 13 mesi) che ha la residenza nella quattro regioni con il maggiore debito pubblico. I 156 euro (78 per il saldo, 78 per l’acconto) vanno ad aggiungersi ai 364 euro già versati nel 2010. Per un prelevo totale, dunque, di 520 euro. L’aggravio è la conseguenza dell’aumento dell’addizionale – a partire dal 2010 – all’1,7% (lo 0,3% in più dell’aliquota massima fissata per le altre regioni). Il gettito complessivo per le quattro regioni passerebbe dagli 1,8 miliardi di euro del 2010 ai 2,3 miliardidel 2011. Ma per gli abitanti di Roma andrà pure peggio perché dovranno pagare altri 234 euro di Irpef comunale (+ 104 euro rispetto all’annopassato) derivanti dall’aumento dell’addizionale comunale Irpef che per il 2011 è fissato per lo 0,9%.